Chaouki (Pd) inserito nella lista dei musulmani pericolosi: dimenticato il suo impegno contro il terrorismo?

chaoukiUna scelta al limite del paradossale, che sembra ignorare l’evidente impegno di un personaggio pubblico nell’opera di sensibilizzazione politica e culturale contro il terrorismo. Fa discutere la decisione del ministero della Difesa di inserire il deputato del Partito Democratico Khalid Chaouki nella lista sul radicalismo islamico. Il parlamentare musulmano di origini marocchine, secondo quanto riporta il quotidiano “Il Giornale”, sarebbe finito nel gruppo di sospetti jihadisti elencati nel Dossier sulla comunità islamica italiana: indice di radicalizzazione, di fatto finanziato dal governo. Immediata la solidarietà al deputato Pd da parte del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha espresso piena stima nei confronti di Chaouki.

Il ricercatore incaricato dal Centro militare studi strategici, Michele Groppi, ha realizzato la lista dei sospetti jihadisti ampliando la ricerca Islamic Radicalization Processes in Italy, effettuata nel 2011 dall’International institute for counter-terrorism (Ict). Nell’elenco sono stati inseriti, tra i vari personaggi pubblici musulmani ritenuti pericolosi, l’ex segretario dell’Unione delle comunità islamiche italiane Hazma Roberto Piccardo, il presidente dell’organizzazione sciita Ahl Al-Bait Luigi Ammar De Martino e il vicepresidente del Centro islamico di Milano e della Lombardia Abdur-Rahman Rosario Pasquini.

Secondo il rapporto, ciò che avrebbe indotto a inserire anche Chaouki nell’elenco dei possibili jihadisti sarebbe stata la sponsorizzazione, da parte del deputato Pd sulla sua pagina Facebook, di una canzone di un rapper marocchino “inneggiante alla violenza e al terrorismo, anche contro gli italiani”, oltre alla presunta partecipazione dello stesso Chaouki al video della canzone, “in veste di preside severo che punisce, umiliandolo, un bambino italiano per aver scritto sul muro della scuola”.

Ciò che è certo è che l’iscrizione di Khalid Chouaki nella lista dei musulmani pericolosi risulta decisamente incomprensibile alla luce dell’impegno che il deputato dem sta dimostrando proprio nella lotta al terrorismo. Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre non aveva esitato a definire l’Isis “la più grande bestemmia nei confronti di qualsiasi Dio”. Lo stesso Chaouki  è stato tra i principali organizzatori della manifestazione con cui, a pochi giorni dai tragici fatti parigini, ha visto una rappresentanza dei musulmani residenti in Italia scendere in piazza per dire no al terrorismo. In preparazione di quell’evento, Chaouki aveva affermato con chiarezza che “i musulmani devono manifestare fianco a fianco con tutti gli altri cittadini. Serve una risposta culturale dal basso e su questo fronte non è stato fatto abbastanza finora”. Un’iniziativa che aveva trovato l’appoggio non solo della maggioranza e dei partiti di sinistra, ma anche dei rappresentanti di Fratelli d’Italia. “Di fronte a questo salto di qualità del terrorismo – era intervenuto ancora il deputato Pd – occorre un parallelo salto di qualità nel modo di rispondere anche da parte dei musulmani contro chi compie atti come quelli di Parigi rivendicandone la dimensione religiosa”. Affermazioni e impegni che poco hanno a che fare con un sospetto jihadista.

 

Fonti: Libero,  Il Fatto Quotidiano, la Repubblica