Chiudere le scuole per fermare il virus: una necessità non più rinviabile?

I dati del bollettino ISS riportati da Il Tempo parlano chiaro: nella fascia scolastica contagi cresciuti del 1073%

Chiudere le scuole? Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è contraria. “Rischiamo un disastro dal punto di vista psicologico, dello sviluppo formativo, sociologico, educativo di un bambino“, ha dichiarato ai microfoni di Radio Anch’Io, su Rai Radio 1. Eppure sembrerebbero essere proprio le scuole il principale vettore dei contagi. Secondo Lucia Ciampi, membro della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, “Il sistema sanitario nazionale è sotto stress e l’apertura degli istituti sta oggettivamente aggravando una situazione difficile“, pertanto una possibile chiusura temporanea delle attività in presenza “non deve essere vista come una sconfitta ma come il contributo responsabile che il mondo dell’Istruzione potrebbe dare ad un sistema sociale, economico e produttivo già provato da restrizioni e limiti“.

A certificare le ragioni dell’onorevole Ciampi i dati riportati in un articolo dal direttore de Il Tempo, Franco Bechis che spiegano come la situazione sia chiara secondo “il bollettino di sorveglianza sul virus pubblicato ieri mattina dall’Istituto superiore di Sanità, che conteggia nella fascia scolastica fino a 19 anni il 7 novembre scorso 102.419 contagi, che il 25 agosto erano soltanto 9.544. La crescita quindi è stata del 1.073,10%, la più alta assoluta nella popolazione italiana. Al secondo posto per contagi in quell’arco di tempo la fascia dei giovani fra 20 e 29 anni, fra cui ci sono anche molti universitari. Erano 18.834 il 25 agosto scorso, sono diventati 104.884 il 7 novembre, con un aumento percentuale del 556,88% in poco più di due mesi. Molto inferiore la crescita in tutte le altre fasce di età(…)”.

Chiudere le scuole: il motore del virus

Il “motore del virus – prosegue Bechis – i numeri lo indicano senza dubbio, è stata la popolazione scolastica, e tutto è avvenuto dopo la riapertura delle scuole che il governo ha giurato fosse avvenuta ‘in sicurezza’. Inutile strologare sulle discoteche o gli assembramenti della movida: numeri e tempistica di questa crescita dicono che è stata la scuola l’origine della seconda ondata. Per altro lo confermano i bollettini quotidiani locali: oggi nel solo Lazio ci sono 3 mila studenti positivi e altri 29 mila in isolamento. Resta incomprensibile il silenzio del governo su questi dati che ricevono pure i ministri. (…) I ragazzi sono asintomatici nella maggiore parte dei casi, ma hanno portato il virus nelle loro case e nelle loro famiglie, rimettendolo in moto anche fra le persone adulte e purtroppo quelle più anziane”.