Cile. “A 49 anni mi sono detto: perché non adottare un bambino? Ed è arrivata Angela che ora non vuole mai staccarsi da me”

Anni di istituto e di famiglie affidatarie e gli anni sono trascorsi per Angela, in attesa di una famiglia. A maggio la bambina festeggerà il suo compleanno e finalmente potrà spegnere le candeline con mamma e papà al suo fianco, per sempre.

La storia di #iosonoundono ci porta oggi in sud Italia. Rosaria e Antonio, seguiti dalla sede di Ai.Bi Salerno, sono rientrati a casa dal Cile lo scorso dicembre dopo una permanenza di circa due mesi e mezzo. Loro figlia a pochi mesi dall’arrivo in Italia già  mostra il suo carattere socievole e la sua capacità relazionarsi con gli altri.

Già va a scuola, non ha tutti 10 ma va bene così – dicono mamma e papà – Per noi adesso è importante farla tornare bambina”.

Prima di incontrare Antonio e Rosaria, Angela ha infatti vissuto sia in istituto e che in famiglie affidatarie: “Abbiamo poi capito di cosa si trattava, in realtà gli affidatari vivevano di norma in una casa piccola e avevano l’accudimento di diversi bambini. Un passo avanti rispetto all’istituto, forse, ma certo non era famiglia”.

Il passato non facile di Angela ha certamente lasciato il segno che adesso solo l’amore può riparare: “Malgrado gli anni difficili per nostra figlia, di cui ha evidentemente ancora ricordi – dice Antonio – se oggi è con noi devo ringraziare chi nella sua famiglia biologica acconsentì all’adozione, rendendo quindi la bambina finalmente adottabile”.

Angela ha anche una sorella accolta in una famiglia italiana.Si sentono regolarmente e ogni tanto possono vedersi – dicono i genitori – : anche questo aspetto per lei è importante”.

Angela sta bene, non ha alcun problema di salute: si sta inserendo nella famiglia allargata e a tutti manifesta il suo affetto.

Con la mamma la sintonia è stata immediata, io invece ho dovuto attendere – dice  Antonio parlando dell’attaccamento con i genitori – : il rapporto con papà era tutto da costruire. Angela non conosceva affatto la figura del papà, per la sua storia personale….all’inizio quindi appariva diffidente adesso è tutto l’opposto, a volte non vuole proprio staccarsi da me!”

Per Antonio e Rosaria la scelta adottiva è un’ esperienza positiva, pur consapevoli del cammino impegnativo che ogni giorno li aspetta.

Abbiamo accolto tutto questo in modo molto naturale nel momento in cui la medicina ci ha detto che non potevamo avere figli naturalmente. Ci siamo detti: se a 49 e 42 è questo il destino, va bene così: sarà perché al Sud siamo fatalisti…non ci siamo preoccupati moltissimo quando abbiamo iniziato questa cammino”.

E oggi rispondono con presenza, fermezza e amore alle necessità e richieste di Angela.

 Così a tutte le persone che manifestavano perplessità rispetto all’adozione di una bambina grandicella, Antonio ha sempre risposto a tono: “C’è stato chi addirittura mi diceva ‘Chissà se ti vorrà bene…!’ – conclude – E io ribattevo: “Perché, i figli naturali sono sempre una bella riuscita e ti vogliono bene per forza?