Cina. Xueli, la bambina albina diventa modella “L’adozione internazionale mi ha dimostrato che in me non c’è nulla di sbagliato, bensì di unico”

xueli“Ogni essere umano, anche con un problema dettato dalle caratteristiche del proprio corpo, può diventare una persona felice se trova qualcuno che le offre amore, cure e protezione”. A parlare è una bambina, poco più che adolescente, 12 anni Xueli con alle spalle una storia di abbandono frutto di discriminazione dettata da superstizione. A salvarla l’adozione internazionale che le ha dimostrato che in lei non c’è nulla di sbagliato, bensì di unico. E lei è tornata nel suo Paese a gridarlo forte e chiaro a tutti.

Xueli è una bambina cinese affetta da albinismo: nel suo Paese questo è considerato un elemento che porta sfortuna e per questo i bambini albini vengono abbandonati e isolati. La stessa Xueli quando aveva 8 mesi di vita fu lasciata davanti alla porta di un commissariato di polizia, portata in orfanotrofio e qui tenuta in una stanzetta al buio. Finché un giorno a salvarla da una triste vita fatta di segregazione è stata una donna olandese Joeke Abbing, che ha deciso di adottarla.

Da tempo Joeke desiderava adottare un bimbo con problemi di salute cui offrire la possibilità di un’esistenza serena. Per questo motivo aveva optato per un’adozione internazionale. La sua strada si è dunque incrociata con quella di Xueli ed è iniziato un percorso di vita nuovo.

Quando Joeke incontrò Xueli per la prima volta la piccola aveva 3 anni e non sapeva né parlare né camminare. Il suo destino sarebbe stato quello di continuare a vivere in una cameretta con le tende chiuse tutto il giorno, senza neanche la possibilità di andare a scuola. Accettò subito di prenderla con sé e di portarla in Olanda, a Rotterdam, dove a casa l’aspettava una sorellina, Yara (figlia naturale). Da allora l’ondata d’amore che ha colto questa madre coraggiosa davanti a quel pulcino indifeso, si è sciolta in un mare di gioia.

Adesso Xueli ha 12 anni e conosce la sua storia:per questo ha accettato l’offerta di una stilista di moda cinese (che per caso aveva visto la sua fotografia in un giornale) per fare una sfilata di abiti per bambini a Hong Kong.

È stata un’esperienza veramente speciale – ha detto Joeke –. Xueli è tornata nel suo Paese per mostrare a tutti che in lei non c’è nulla di raro o di strano ma, al contrario, qualcosa di unico. È stato un modo per gridare a tutto il mondo che ogni essere umano, anche con un problema dettato dalle caratteristiche del proprio corpo, può diventare una persona felice e realizzata se trova qualcuno che le offre amore, cure e protezione”.

Una storia vera, con un triste inizio ma con un lieto fine: un messaggio ricco di speranza. Grazie all’adozione internazionale.

Fonte: Avvenire