Civitanova Marche (Mc): neonato trovato morto in un cassonetto. Se ci fosse stata una “culla per la vita” sarebbe stato un Natale diverso

culla termicaA pochi metri dai luoghi dello shopping natalizio si è consumata l’ennesima tragedia dell’abbandono. Un neonato è stato rinvenuto morto in un sacchetto di plastica abbandonato nell’androne di un palazzo nel centro di Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Il ritrovamento è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 dicembre, a opera di due ragazzine che stavano buttando la spazzatura. Alle due minorenni si è immediatamente avvicinato un passante adulto che ha chiamato il 113. A seguito di questa segnalazione, è intervenuta sul luogo un’ambulanza del 118 i cui operatori non hanno potuto fare altre che constatare il decesso del neonato. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di una bambina, probabilmente venuta al mondo prematura.

Le ragazzine che per prime hanno trovato il corpicino senza vita sono state accompagnate al Commissariato di Polizia di Civitanova, dove sono state interrogate. L’Ansa riferisce di racconti alquanto confusi delle due minorenni che non risiedono nella zona del ritrovamento.

Nel frattempo il palazzo dove si trovava il corpo della neonata è stato transennato, mentre le forze dell’ordine raccoglievano le prime testimonianze da parte dei residenti dello stabile, dei vicini e dei negozianti della zona. Via Dalmazia, infatti, è una strada piena di negozi e appartamenti abitati da numerose famiglie e professionisti. Un luogo vicino ai centri dello shopping, presi d’assalto in questi giorni prenatalizi, ma troppo lontana da una culla per la vita che avrebbe potuto salvare la vita alla neonata. La culla termica più vicina, infatti, si trova a quasi 50 chilometri di distanza, ad Ancona. Così, mentre la Procura della Repubblica di Macerata ha avviato le indagini per risalire a chi si è disfatto della piccola e l’intero quartiere è sotto choc, cresce la consapevolezza che tragedie come queste si potrebbero evitare. I casi di bambini gettati nei cassonetti o abbandonati ai bordi dei marciapiedi sono purtroppo sempre più frequenti. Ma potrebbero essere fortemente ridimensionati se si moltiplicasse, sul territorio italiano, la presenza delle culle termiche.

Come quella che Amici dei Bambini ha realizzato alla Family House, la prima clinica europea per la cura del male dell’abbandono. Grazie alla culla per la vita, le donne che non volessero o potessero tenere con sé i propri bambini potrebbero lasciarli in un luogo sicuro e protetto, in cui i piccoli sarebbero immediatamente presi in consegna da personale esperto e avviati al percorso dell’adozione. L’abbandono così compiuto, in assoluto anonimato, si trasformerebbe in una forma estrema di dono: il dono di una nuova vita, con una famiglia accogliente. Quella nuova vita che la piccola di Civitanova Marche non ha potuto avere, morta di abbandono a poche ore dal Natale.

Per salvare la vita a tanti bambini abbandonati – sono 3mila all’anno in Italia di cui solo 400 vengono salvati – serve un piccolo impegno da parte di tutti: un Sostegno a Distanza per la campagna Fame di Mamma di Amici dei Bambini.

 

Fonte: Ansa