Verso il nuovo codice della strada: spunta “l’ergastolo della patente”, lo stop per tutta la vita

Il Governo è al lavoro sul testo di un Decreto Legge che modificherà il Codice della Strada: giro di vite sulle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza; più attenzione alla formazione; casco, targa e assicurazione obbligatoria per i monopattini

Il punto di partenza è un dato terribile: 3.120 morti nel corso del 2022 per incidenti legati alla strada: “Un dato indegno di un Paese civile”, lo ha definito il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Da questa considerazione sono nate le numerose proposte che dovrebbero modificare il Codice della Strada a partire dal 2024.

Ergastolo della patente nel nuovo Codice della Strada

Al momento si è ancora in fase di proposta e discussione: alcune misure ipotizzate sicuramente verranno modificate e potrebbero non comparire nel testo finale del Decreto legge che il Governo vuole presentare entro il mese di giugno; altre, invece, sono già piuttosto certe, visto che lo stesso Ministro le ha anticipate durante un question time alla Camera dei Deputati.
Il Messaggero ha tirato le fila di quello che c’è sul tavolo, a partire da un considerevole inasprimento delle sanzioni per chi si rende colpevole di infrazioni gravi come causare incidenti mentre si guida in stato di ebbrezza: in caso di violazioni ripetute, l’ipotesi è che possa scattare quello che è già stato definito “l’ergastolo della patente”. Ovvero, il divieto totale, per sempre, di mettersi alla guida.

Norme più severe per i monopattini

Tra le misure che paiono più sicure ci sono quelle riguardanti la micromobilità, specie relativamente ai monopattini elettrici: verrà introdotto l’obbligo del casco per il conducente, della targa e delle frecce sui mezzi e dell’assicurazione. Per le biciclette, invece, l’introduzione della targa, anticipata inizialmente dal Ministro, sembra essere rientrata.
Sul capitolo multe, molto sentito dai cittadini, potrebbe esserci un generale aumento delle sanzioni, ma è stata ventilata anche l’ipotesi di poter parametrare l’ammontare della contravvenzione al reddito. Sugli autovelox, invece, la direzione è quella di uniformare i segnali che ne indicano la presenza, sia per evitare le (tante) contestazioni degli utenti, sia perché “siano strumento di utilità nel salvare vite e non unicamente modi per rimpinguare le casse comunali” – ha affermato Salvini.
Tra le altre iniziative proposte, i corsi di guida sicura per i giovani, l’aumento delle ore minime di guida (da 10 a 12) per poter accedere all’esame della patente; regole più stringenti per recuperare i punti persi. Inoltre, si punta sulla creazione di un sistema di “domicilio digitale” attraverso il quale si potranno ricevere tutte le comunicazioni della PA, comprese le infrazioni stradali.