Colombia, arriva la pace dopo 60 anni. Governo e guerriglia si danno la mano

pace in colombiaPer i bambini e gli adolescenti colombiani forse sta per finire un incubo. Nella seconda metà di settembre, infatti, è calato il sipario su un pezzo di storia dell’America Latina: una parentesi nera che ha provocato la morte di migliaia di persone. Lo Stato colombiano e la guerriglia marxista hanno finalmente siglato il quinto e il ultimo punto di una scaletta fissata 3 anni fa e si sono impegnati a raggiungere entro 6 mesi la pace definitiva.

Teatro della storia stretta di mano tra il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) Rodrigo Londono “Timochenko”, è stata Cuba. Particolare non di poco conto, alla luce soprattutto del recente disgelo ufficiale tra l’isola per decenni dominata da Fidel Castro e gli Stati Uniti. È stato proprio l’attuale leader cubano, Raùl Castro, a promuovere le trattative e la tanto auspicata pacificazione tra le autorità di Bogotà e la guerriglia marxista.

Il conflitto tra loro è durato circa 60 anni, più della guerra fredda tra Cuba e Usa, e ha provocato morti, sequestri, stragi, milioni di rifugiati, esecuzioni sommarie, narcotraffico, arruolamento forzato di bambini e bambine.

Giungere a un compromesso non è stato facile. Il punto su cui si è dovuto discutere di più è stato quello relativo alla giustizia e al risarcimento alle vittime. La società colombiana invocava punizioni esemplari, le Farc chiedevano un’amnistia generale. Alla fine si è applicato il principio latino del “in media stat virtus”, si è trovata una via di mezzo. I guerriglieri semplici, quando tra un anno scenderanno  dalle montagne e deporranno le armi, saranno perdonati e reinseriti nella società, potendo anche entrare in politica. L’esercito comunista verrà trasformato in una sorta di forza politica regolare. Chi invece si è macchiato di gravi reati avrà due possibilità: il pentimento e la collaborazione, con pene che andranno tra i 5 e gli 8 anni di prigione, oppure, per gli irriducibili, il carcere fino a 20 anni.

Non tutti però sono soddisfatti della soluzione raggiunta. L’ex presidente Alvaro Uribe, che per anni ha condotto una durissima lotta alle Farc, definisce l’accordo “una resa indegna in uno Stato di diritto”. Mentre alcune famiglie di sequestrati e desaparecidos parlano di pene solo simboliche.

Fondamentale nel successo del processo di pacificazione in Colombia, anche il ruolo della Chiesa che da tempo auspicava un tocco umanitario alle punizioni e che ha svolto indubbiamente un decisivo ruolo di mediazione tra le parti.

 

Fonte: Corriere della Sera