Colombia. Il primo passo di un Paese in pace: migliaia di bambini-soldato cominciano a vivere la loro vera infanzia

bambini-soldato-colombiaSabato 10 settembre, per migliaia di bambini colombiani, comincerà una nuova vita. Una vita in un mondo per loro sconosciuto, in cui non ci sarà ciò che ha fatto da filo conduttore della loro fino a ora breve esistenza: la guerra. Entro quella data, infatti, tutti i minorenni arruolati nella guerriglia delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) dovranno essere trasferiti nei campi di raccolta, consegnandosi ai delegati della Croce Rossa Internazionale. Così, anche per loro l’incubo sarà finito.

Un incubo dal quale il Paese sudamericano è uscito il 24 agosto, quando, a Cuba, il presidente Juan Manuel Santos e i leader della Farc hanno firmato la pace, ponendo fine a 52 anni di guerra. Sempre a L’Avana, mercoledì 7 settembre, quell’impegno di buona volontà si è tradotto in qualcosa di più concreto, con un accordo sui dettagli di modi e tempi di attuazione del disarmo. Il primo passo è proprio la liberazione dei guerriglieri bambini da quei campi mimetizzati e inaccessibili in cui hanno vissuto la loro infanzia senza giochi e senza sogni.

Cambiare la loro vita si presenta come un processo lungo e complesso. Saranno centinaia gli psicologi e gli educatori che aiuteranno questi ragazzi a imparare a vivere in modo diverso da come impone l’unica realtà che hanno conosciuto fino a oggi, quella della guerra. I più piccoli andranno a scuola, mentre per gli adolescenti si cercherà di avviare un percorso di inserimento professionale.

I 52 anni di combattimenti hanno provocato 260mila morti e oltre 60mila desaparecidos e hanno costretto quasi 7 milioni di persone ad abbandonare le loro case diventando profughi privi di risorse. Nell’esercito di Bogotà, che è arrivato ad arruolare 28mila persone, erano migliaia i bambini-soldato. Figli di guerriglieri o di contadini arruolati anch’essi, hanno vissuto soprattutto nel territorio di San Vicente del Caguàn, dove la guerra era la legge quotidiana.

Non mancano opposizioni all’accordo di pace, che verrà sottoposto al voto popolare il 2 ottobre, ma il passo più importante è stato compiuto: per la sicurezza nazionale e per il futuro di migliaia di bambini.

 

Fonte: La Stampa