Come funziona una “Culla per la Vita”

Ai.Bi. ha costruito una Culla per la Vita nel 2015. Si trova in via dei Pioppi a Pedriano, una frazione di San Giuliano Milanese. Ecco come funziona, qual è il suo scopo e… il suo messaggio!

Siamo arrivati in via dei pioppi, a Pedriano, frazione di San Giuliano Milanese, con il cielo grigio e l’odore di pioggia nell’aria. Esattamente lo scenario che uno sceneggiatore alle prime armi e con poca fantasia sceglierebbe per riprendere la scena di una mamma che affida un neonato alla culla per la vita.
Già, perché l’obiettivo della nostra visita è proprio questo: mostrare come funziona una Culla per la Vita. Nello specifico, quella aperta da Ai.Bi. – Amici dei Bambini nel 2015 tra Melegnano e San Giuliano Milanese. In una zona cosiddetta “di confine”, abbastanza fuorimano, con la strada che affaccia sui campi da un lato e una via chiusa dall’altro, da fornire il giusto riserbo a chi decidesse di lasciare qui il suo bambino; ma nello stesso tempo facilmente raggiungibile, anche da Milano.
Dall’esterno la struttura si presenta in maniera semplicissima, come un gabbiotto in muratura (ma colorato), che potrebbe essere quello di una piccola portineria. E, in effetti, questo era quello che pensava di stare costruendo il muratore che si occupò della sua realizzazione. Poi, una volta venuto a sapere dello scopo della struttura, fu lui a dire che gli sarebbe piaciuto che quella Culla per la Vita venisse chiamata “La Chioccia”. E così è stato.

Una culla (e un messaggio) per la vita

Dal 2015, La Chioccia non è mai stata utilizzata, ma a chi si chiedesse se, allora, non sia un po’ inutile, la risposta della Dottoressa Valentina Bresciani, la responsabile di Ai.Bi. (anche) per questo servizio, è: “Accogliere fisicamente un eventuale neonato è solo uno degli scopi della Culla per la Vita. L’altro è quello di dare un messaggio: far conoscere questa possibilità. Raccontare che c’è un’alternativa al non far nascere un bambino o ad abbandonarlo nei campi o in un cassonetto. È un messaggio di speranza e… di vita”!
Il messaggio c’è, forte e chiaro, per chiunque passi di lì e adocchi il muretto rosa con l’alberello bianco disegnato. Ma se, invece, dovesse essere utilizzata per quello che è il suo specifico motivo, come funziona?
A livello “tecnico” è semplicissimo e i passaggi sono tutti descritti sul muro della culla stessa, in 4 lingue tra cui l’arabo. Schiacciando il pulsane si sblocca l’apertura del vetro. Aprendolo, si trova subito al di là una culla in cui riporre il neonato. Quando si richiude il vetro, scatta un allarme in un luogo dove è garantita la presenza 24 ore su 24 di almeno due operatori, che hanno una telecamera sempre accesa per monitorare l’interno culla (senza inquadrare al di fuori, in modo che chi lascia il bambino non venga mai ripreso).
Dal momento in cui il vetro si chiude, uno volta confermata attraverso la telecamera l’effettiva presenza di un neonato, nell’arco di pochi secondi un operatore raggiunge la culla e porta il bambino al sicuro, mentre viene nel contempo allertato il servizio medico di pronto intervento.

Da qui, comincia la nuova vita del piccolo, che grazie al gesto generoso di sua mamma potrà nel giro di breve tempo avere una nuova famiglia.