Come sarà il parlamento che verrà? Persa un’occasione storica, Monti e Bersani ( ma senza Vendola ) restano le uniche scelte per un vera riforma dell’adozione e dell’affido a favore della famiglia

monti-bersani_530X0_90Questa volta dobbiamo proprio andare a votare !

La prossima legislatura sarà determinante  per chi ha a cuore il futuro dei minori fuori famiglia: l’adozione internazionale rischia l’estinzione ; la crisi dell’affido sta assumendo aspetti sempre più preoccupanti ; le coppie italiane, specialmente le più giovani, non considerano più l’adozione come concreta possibilità per diventare genitori; la cooperazione internazionale, soprattutto quella rivolta all’infanzia in difficoltà ( una volta considerata la vera priorità) si sta dibattendo in una agonia sempre più profonda; il sostegno a distanza ha urgente bisogno, per uscire dalle sabbie mobili che rischiano di inghiottirlo, di una legge che lo elevi a intervento di cooperazione internazionale; il volontariato – confinato da coloro che il non-profit lo conoscono solo di nome, in spazi sempre più ristretti  -rischia di chiudersi in un ” ghetto” emarginato……..

Deve ritornare la ” stagione delle  riforme “,  quel momento indubbiamente fecondo che molti di noi hanno vissuto a cavallo degli anni 90 e che ha informato di sè gli anni a venire .

Occorre riscoprire quel “gusto” di lavorare insieme ( proprio in quegli anni nascono i grandi coordinamenti nazionali del terzo settore ) per ritornare ad essere considerati, dal mondo politico e dalle istituzioni di riferimento, i veri interlocutori, con i quali – e tramite i quali – riannodare i fili interrotti, oramai da troppo  tempo, per costruire finalmente una società a misura dei propri cittadini, specialmente di quelli più bisognosi.

La ” salita ” in politica di Monti aveva aperto, specialmente alle associazioni di ispirazione cattolica, la possibilità di un impegno politico “diretto” per inaugurare una nuova dimensione di servizio nelle istituzioni: per  tale prospettiva, moltissime realtà associative erano pronte a rendere disponibili  i loro ” pezzi ” migliori .

Purtroppo, i tempi ristrettissimi, associata alla cronica incapacità di superare e accantonare le  ” futili ” rivalità sempre presenti nel mondo associativo di qualsiasi estrazione, e soprattutto, qualche errato consiglio di chi ( Riccardi) ha affiancato Monti in questo nuovo cammino, hanno fatto sì che si perdesse una occasione che, senza paura di essere smentiti, osiamo definire  ” storica”.

Ma comunque non tutto è ancora perso: il nostro voto può tenere aperto uno spiraglio ” riformista”.

Monti, perché  nella sua “agenda” non solo tale prospettiva è sempre ricorrente ( d’altra parte pare proprio che sia nel suo DNA), ma perché  ha  più volte dichiarato di voler aprire con la società civile ( e noi del mondo associativo ne siamo qualificati esponenti ) una nuova stagione di confronto e fattiva collaborazione.

Bersani, perché la  storia recente del suo partito ( soprattutto quando non condizionata dalla estemporaneità di qualche “ala”) ha dimostrato di credere in un  cammino riformista aperto anche  alla ” ispirazione” del mondo associativo . Per quanto possiamo direttamente testimoniare, esempi di quanto stiamo asserendo sono: Anna Serafini e la sua legge per l’adozione e l’affido; Rosy Bindi  ( ex Presidente della CAI) e la sua proposta di riforma delle adozioni internazionali (se non fosse stata stroncata sul nascere dal subentrante Carlo Giovanardi (PDL), probabilmente avrebbe saputo prevenire gli effetti  dell’attuale crisi delle adozioni).

Una parola a parte per Vendola, che ci sembra troppo preoccupato nella difesa di “suoi” particolari e presunti diritti per poter dedicare tempo, energia ma soprattutto interesse per una politica riformista a favore della famiglia.