Come uscire dalla crisi adozione internazionale? Enti autorizzati a confronto a Milano. Fra le proposte, una CAI “ombra”

parlamento350E’ stato convocato per giovedì 23 gennaio un incontro tra Enti Autorizzati per discutere e confrontarsi sul futuro delle adozioni internazionali. Si tratta di una sorta di auto-convocazione, in realtà, resa necessaria dalla situazione di crisi ed emergenza in cui versa il settore in questo momento: obiettivo dell’incontro, individuare insieme le possibili soluzioni e le iniziative utili a contrastare la sostanziale immobilità delle istituzioni sul tema.

Impossibile non ricordare infatti come, proprio in questi giorni, si sarebbero dovuti presentare i risultati della Commissione di studio istituita dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri lo scorso agosto, che tante speranze aveva suscitato negli operatori, tra cui Amici dei Bambini, e che avrebbe dovuto avanzare proposte per la riforma e la semplificazione delle procedure dell’adozione internazionale. La Commissione, a oggi, non si è mai riunita nemmeno una volta, per ragioni tuttora non chiare.

In parlamento, dall’altro lato, giacciono ancora le due proposte di modifica di legge che Ai.Bi. ha depositato in Senato, lo scorso marzo, e in Camera dei Deputati, ad aprile: proposte assegnate alle rispettive commissioni giustizia, ma ancora non calendarizzate.

A oggi – ancora – non sono stati nemmeno rilasciati i dati relativi alle adozioni internazionali per l’anno appena trascorso. Dalle prime indiscrezioni, tuttavia, si parla di un calo di quasi il 25%, che aggiunto al crollo del 2012, quasi il 23%, sfiora un totale del 50% in due anni: di questo passo, la prospettiva è quella di un azzeramento delle richieste di adozione nel paese, nel giro di un biennio.

Anche sulla mancata nomina del vicepresidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, sono stati spesi fiumi d’inchiostro: a quanto pare – come emerso di recente – l’ente è “ostaggio” di contrasti squisitamente politici, tutti interni al Partito Democratico. Alla luce delle fresche dimissioni del neo Presidente, Gianni Cuperlo, la situazione non sembra peraltro destinata a sbloccarsi in breve tempo.

Rebus sic stantibus, gli Enti Autorizzati fanno di necessità virtù, auto-convocandosi per cercare di arginare la deriva delle adozioni internazionali. E intanto, fra le proposte gettate informalmente sul tavolo del confronto, si comincia a delineare l’istituzione informale di una sorta di CAI “ombra”, che possa sopperire temporaneamente all’assenza di fatto dell’Autorità Centrale, e rispondere al silenzio “assordante” della politica.