Congo. Mazuku: il vento malvagio di Goma

Nella zona della Repubblica Democratica del Congo dove opera Ai.Bi. esiste un pericoloso fenomeno fisico ben conosciuto dagli abitanti e legato all’intensa attività vulcanica del luogo

 Mazuku è una parola che nella lingua swahili significa, semplicemente, gas. La traduzione con la quale è più conosciuta, però, è “vento malvagio”, ma c’è chi lo chiama anche “vento diabolico” o “respiro del diavolo”. Nomi evocativi, per quanto terribili, che nascono sulla base di un fenomeno scientifico particolarmente presente nella zona della rift valley africana, specie nella Repubblica Democratica del Congo, al confine con il Ruanda, dove si trovano la città di Goma e il vulcano Nyiragongo, che nella primavera del 2021 fa ha costretto all’evacuazione gran parte della popolazione.

Il fenomeno fisico noto con il nome di Mazuku

Sostanzialmente, con la parola “Mazuku” si intende una sacca di anidride carbonica che si crea, in genere, per la fuoriuscita di questo gas dalle spaccature del terreno in una zona, appunto, vulcanica. La CO2, essendo più pesante dell’aria, ristagna vicino al terreno creando delle zone invisibili (l’Anidride carbonica è incolore e inodore) potenzialmente letali per animali e uomini. Basti pensare che una concentrazione al 3% di anidride carbonica è sufficiente per provocare mal di testa e malori negli esseri umani, mentre una concentrazione al 10%-15% può uccidere anche dopo una breve esposizione.
Ristagnando sul terreno, queste sacche sono particolarmente pericolose per gli animali e per i bambini, ma non solo, visto che possono raggiungere anche altezze superiori. Il fenomeno, che colpisce soprattutto durante la stagione secca, è ben conosciuto dagli abitanti di Goma e di tutta la zona circostante. Particolarmente esposto è il quartiere chiamato Kyeshero, non distante dal centro città, sulla strada che porta verso Ndosho dove è presente il centro SODAS, l’orfanotrofio con il quale Ai.Bi. collabora da anni e che, per fortuna, non è affetto dal fenomeno.
Ogni anno si verificano diversi malori dovuti al “vento malvagio” di Goma e in occasione dell’eruzione del vulcano Nyiragongo la paura più grande, che ha poi giustificato l’evacuazione, era proprio quella che si creassero fuoriuscite di enormi quantità di gas che avrebbero potuto causare un’enorme tragedia.

La paura del Mazuku non ferma i progetti di Ai.Bi.

Che un fenomeno così pericoloso e letale capiti in una zona del mondo che già si trova a convivere con tanti problemi sembra quasi uno scherzo della natura. Ma questo non fa che rafforzare la convinzione di chi, come Ai.Bi., si impegna da anni proprio in questa zona portando avanti diversi progetti, a partire da quello attualmente in corso: “Dal nostro cuore a quello dell’Africa”, finanziato dalla CAI e coordinato da Ai.Bi. in partnership con il VIS e le organizzazioni congolesi Kimbiliyo e Solidarité Pour le Développement e con gli enti autorizzati per l’adozione internazionale C.I.F.A e N.A.A.A. Un progetto che ha l’obiettivo di promuovere il diritto dei minori a vivere e crescere in una famiglia, favorendo il ricorso al reinserimento familiare, all’affido e all’adozione per i minori orfani e fuori famiglia. Chiunque può contribuire ai progetti che Ai.Bi. porta avanti nella Repubblica Democratica del Congo, sia con una donazione una tantum, sia aderendo al progetto “Adotta a distanza i bambini degli orfanotrofi del Congo.