Cooperazione allo sviluppo: a questo punto è meglio chiudere

Il Governo Italiano attraverso l’approvazione della Legge di Stabilità 2011 ha ulteriormente ridotto i fondi disponibili per l’approvazione di progetti di cooperazione allo sviluppo nell’anno 2011.

“Il Ministero dell’Economia ha disposto un accantonamento di spesa (fase precedente al taglio) per oltre 17 milioni di Euro…La decurtazione si sostanzia in Euro 3,376 milioni, sia in termini di competenza che di cassa, che andranno a ridurre l’originaria assegnazione annua da Euro 33,253 milioni a Euro 29,876 milioni”.

I finanziamenti per la Cooperazione Italiana allo Sviluppo hanno subito così un’ulteriore drastica riduzione.

A questo punto ci chiediamo che senso abbia mantenere in vita la cooperazione allo sviluppo in Italia, un settore che, di anno in anno, viene sottoposto a tagli e riduzioni di finanziamenti da parte del Governo.  Manca la consapevolezza dell’importanza di investire nello sviluppo, e la comprensione dell’esigenza di un rinnovamento delle strategie di cooperazione.

In questo contesto prendiamo anche atto della debolezza delle ONG che non sono riuscite a far valere la propria forza e determinazione a sostegno della cooperazione internazionale in Italia.

Anche le ultime statistiche dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OEDC) pongono l’Italia agli ultimi posti nella classifica dei Paesi donatori per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS): nel 2009, solo lo 0,16% del PIL interno è stato dedicato alla cooperazione allo sviluppo, molto lontano dall’obiettivo dello 0,5% entro il 2010 e lo 0,7% entro il 2015 cui l’Italia ha più volte aderito insieme agli altri paesi più industrializzati. La posizione dell’Italia in questa classifica è purtroppo destinata a regredire ulteriormente.

Riportiamo di seguito la comunicazione della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo.

“Si informa che, ai sensi dell’art. 1 comma 13 della Legge di Stabilità 2011, il Ministero dell’Economia ha disposto un accantonamento di spesa (fase precedente al taglio) per oltre 17 milioni di Euro sullo stanziamento iniziale dei fondi assegnati a questa DGCS per il corrente esercizio finanziario.

Nello specifico, per ciò che riguarda il capitolo di bilancio 2181 di competenza di quest’Ufficio, la decurtazione si sostanzia in Euro 3,376 milioni, sia in termini di competenza che di cassa, che andranno a ridurre l’originaria assegnazione annua da Euro 33,253 milioni a Euro 29,876 milioni.

E’ del tutto evidente che tale nuovo taglio non potrà non avere ripercussioni sulla già difficile situazione di programmazione degli interventi e si tradurrà pertanto nella necessità per questo Ufficio di selezionare in maniera ancora più stringente le richieste di contributo per il finanziamento delle iniziative promosse dalle ONG”.