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Cooperazione. Amadori: “Dal Governo un fondo per l’Africa da 500 milioni. Nel 2020”

Griffini (Ai.Bi.): “Con #Africainfamiglia abbiamo lanciato un messaggio positivo. Investire sulla crescita dei minori africani serve a non trasformarli in migranti. Il Governo ci creda, ma seriamente”

cooperazione500 milioni per l’Africa, con un programma in partenza dal 2020. Questi sarebbero i confini del “piano Marshall” dedicato al continente nero previsto dal Governo Conte e, nello specifico, dal Ministero dell’Interno guidato dal vicepremier Matteo Salvini. A rivelarlo, in un’interessante intervista a Vita, è il consigliere del ministro dell’Interno per l’Analisi politica e sociale: il sondaggista Alessandro Amadori. Si tratta dell’uomo che, per contro del ministro Salvini, sta seguendo il dossier sull’Africa.

Un incarico, quello ad Amadori, che nasce “da un’interlocuzione che avevo avuto con lo staff del senatore sulla base della mia riflessione sulla globalizzazione.(…) Durante questi miei studi sulla globalizzazione avevo ripreso un’antica passione per l’Africa. Nel ‘75 durante le superiori avevo vinto un premio della Comunità Europea per un’analisi sulla conferenza di Lomé che aveva regolato gli acquisti di materie prime dai Paesi produttori nell’ottica di preservare le loro economie. Ne è seguita la conferenza di Cotonou, che va a scadenza nel 2020. Fra l’altro sul tema sarebbe importante che il Governo italiano presentasse una sua risoluzione”.

Ad oggi – ha detto ancora Amadori –le risorse per la cooperazione internazionale valgono poco meno di 4,5 miliardi di euro: 1,3-1,4 miliardi sono gestiti direttamente dal ministero dell’economia e vengono direttamente girati a Bruxelles per la cooperazione internazionale nell’ambito dei circa 20 miliardi che l’Italia destina alla Ue. 1,5miliardi vengono gestiti dal ministero degli Esteri e dall’Agenzia per la cooperazione internazionale. Infine ci sono altri 1,5 miliardi che sono amministrati dal ministero dell’Interno e servono prioritariamente per la gestione interna dei migranti. Quindi chi si occupa di Africa deve avere una doppia interlocuzione: Farnesina/Agenzia e Viminale”.

Il sondaggista ha spiegato che non si debba tuttavia parlare di un “piano Africa”, ma, piuttosto, di un “fondo sovrano italiano per l’Africa”, ammontante per l’appunto a 500 milioni di euro. Soldi che “in Africa pesano dieci volte tanto: 5 miliardi sono un budget che inizia ad essere significativo.(…) L’idea (…) verrà sicuramente ripresa l’anno prossimo. Questo primo anno di lavoro è invece servito per creare una filosofia di base che è servita per riconcettualizzare la cooperazione internazionale”.

A fronte delle promesse del Governo c’è però la richiesta di un impegno concreto. Arriva da Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, organizzazione che lotta da più di trent’anni contro l’abbandono minorile e che da anni è presente in Africa con progetti di cooperazione. “Con la nostra campagna #Africainfamiglia – ha spiegato – abbiamo voluto lanciare un messaggio semplice e chiaro: aiutare un bambino o un minore africano a costruire il proprio futuro a casa propria, laddove possibile nella propria famiglia , conseguendo un’istruzione adeguata, è il primo modo per evitare che quei ragazzi siano poi costretti a emigrare. Il Governo, se vuole investire in Africa, cominci da qui. Ma lo faccia seriamente”.