Coronavirus. In Italia ancora troppe persone senza vaccino: sono 10 milioni

Il numero più alto dei non vaccinati  si riscontra dai 40 e i 49 anni. Urge obbligo vaccinale. In autunno possibilità per la terza dose

In Italia, continua senza sosta la campagna vaccinale. Nel nostro Paese, come si apprende dal sito di Sky tg 24, i vaccinati (con almeno una dose) sono ad oggi l’80,1%, di questi, il 71,3% ha completato il ciclo vaccinale.

A fronte di questi numeri incoraggianti, la redazione sottolinea però come ancora 10 milioni di italiani non abbiano ricevuto la prima dose di vaccino, di questi, il 3,5% sono tra la popolazione over 50, ma il numero più alto si riscontra dai 40 e i 49 anni. Tra loro si collocano sia i no vax, sia persone ancora incerte nel valutare il rapporto costi -benefici della vaccinazione.

Rendere obbligatoria la vaccinazione potrebbe essere una soluzione?

La Repubblica, in un articolo di Ilvo Diamanti, evidenzia come su 100 elettori, 74 siano favorevoli a rendere obbligatoria la vaccinazione per tutti, mentre un 17% solo per alcune categorie.

Attualmente, nel mondo, la vaccinazione anti covid è obbligatoria in Turkmenistan, Micronesia e Indonesia, in Italia è solo per i sanitari.

Per poter estendere l’obbligatorietà alla popolazione, il vaccino dovrà essere dichiarato dall’EMA e dall’AIFA non più farmaco emergenziale ma ordinario, decisione attesa per fine settembre.

Non solo obbligo vaccinale.

Tra le decisioni da prendere nella lotta contro il coronavirus vi è infatti anche quella di somministrare o meno una terza dose di vaccino. Da quanto si apprende dal quotidiano il Tempo, l’ipotesi è sul piatto già dall’autunno, con molta probabilità a partire dal mese di ottobre.

Il ministro della sanità Roberto Speranza ha dato il suo benestare e secondo il suo consigliere, Walter Ricciardi, entro l’autunno “dovrebbe iniziare” la somministrazione della terza dose per gli anziani, i fragili e a seguire per gli operatori sanitari vaccinati tra gennaio e febbraio, ma per il sottosegretario alla sanità Pierpaolo Sileri, ciò: “Non significa terza dose per tutti, attenzione al quando, al chi e con quale dose“.

In Francia la campagna per la terza dose è iniziata dagli over 65 e dai soggetti con problemi di salute. E sempre sul quotidiano il Tempo, si apprende che il centro Europeo per la prevenzione delle malattie e controllo (EcDc), ha avallato la necessità della terza dose, ma “gradualmente”, poiché “sulla base delle prove attuali, non è urgente somministrare dosi di richiamo di vaccini a individui completamente vaccinati nella popolazione generale”.

Un recentissimo rapporto tecnico, sottolinea il quotidiano, rivela inoltre, che dovrebbero essere prese in considerazione dosi aggiuntive per persone con sistema immunitario gravemente indebolito e che con il ciclo completo non abbiano ottenuto un sufficiente livello di protezione.

Mentre molti Paesi hanno confermato la possibilità di ricorrere alla terza dose, l’OMS nei giorni scorsi ha sottolineato, come riportato dal Corriere della Sera: “che i dati attuali non indicano la necessità di un richiamo e ha ripetutamente chiesto che si desse la priorità alla vaccinazione delle persone nei Paesi più vulnerabili”.

Nonostante i richiami dell’OMS l’inizio della campagna vaccinale in Europa per la terza dose non pare essere in dubbio.