Covid, non è ancora finita: arriva la variante Kraken

Spaventa la nuova variante del virus già prevalente in diversi Stati USA, super contagiosa, ma i cui dati attuali non permettono di dire se sia effettivamente più aggressiva. Una cosa è certa: serve fare i richiami delle vaccinazioni, che finora hanno dimostrato di funzionare egregiamente

Che il Covid fosse stato sconfitto una volta per tutte, nessuno lo ha mai creduto, anche se piano piano tutte le restrizioni sono state eliminate. Certo è che lo spauracchio che si affaccia dall’altra parte dell’oceano desta qualche preoccupazione in più, soprattutto alla luce della descrizione della nuova variante fatta – riporta Ansa –dal ricercatore Eric Topol sul Washington Post: “Ha un’impressionante capacità di diffondersi”. Parole piuttosto inquietanti, se si pensa che già l’attuale variante Omicron, con le sue diverse sottovarianti, è stata definita da più parti come il virus più contagioso della storia.

Variante Kraken: la nuova mutazione del virus SARS-CoV-2

Al centro delle attenzioni c’è, oggi, l’ennesima sottovariante di Omicron: la XBB. 1.5, meglio nota come variante Kraken, già individuata come responsabile del 75% delle nuove infezioni in almeno 4 Stati americani della costa est (New York, Connecticut, New Jersey e Massachusetts).
Secondo gli esperti, da qui la nuova variante si espanderà in fretta in tutti gli Stati Uniti, in Asia e in Europa, evidenziando ancora una volta come il virus continui a mutare cercando nuove strade per sopravvivere e diffondersi.
Ancora è presto per dire se Kraken possa essere più virulenta o pericolosa delle recenti varianti, ma al di là delle capacità del virus, quelle che sembrano essere diminuite sono le attenzioni della popolazione e dei governi: l’allentamento delle restrizioni è stato accolto positivamente da tutti e ha le sue ragioni, ma è inevitabile che abbassi le barriere contro i contagi. Soprattutto, però, preoccupa la minore attenzione verso il discorso vaccini: già la quarta dose ha percentuali di somministrazioni decisamente minori rispetto alle precedenti, e la campagna di comunicazione non è sicuramente efficace e insistita come all’inizio della diffusione dei vaccini.

Variante Kraken ancora da studiare, ma sicuramente serve vaccinarsi

Non per caso vanno in questa direzione le parole di Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, che a La Stampa sottolinea come non ci siano evidenze che la variante Kreken sia più aggressiva, sottolineando, però, quanto, con l’aumento dei contagi, possa avere senso utilizzare le mascherine, specie in determinati contesti, e, soprattutto, insistere sui richiami delle vaccinazioni, che fino a oggi hanno dimostrato di funzionare egregiamente contro tutte le varianti al momento comparse.