Il Covid torna a fare paura. Ondata di contagi in Cina. I sospetti per una nuova variante

L’aumento dei contagi in Cina preoccupa tutto il mondo. Il Governo impone il tampone obbligatorio a tutti i viaggiatori in arrivo dalla Cina, mentre si monitora la variante XBB.1.5, la cui presenza a New York, nell’ultimo mese, è cresciuta del 140%

Sicuramente ne avremmo fatto tutti volentieri a meno ma, purtroppo, il Covid è tornato all’improvviso a riprendersi le prime pagine dei giornali e le home page dei siti. Il motivo è il boom di contagi in Cina, dove il radicale e improvviso cambio di politica rispetto alla cosiddetta “Covid zero”, che ha caratterizzato fino al mese scorso l’approccio delle autorità verso il virus, ha creato uno scompiglio che in pochi si aspettavano.

Paura di una nuova ondata di Covid in tutto il mondo

Al di là di quanto succede in Cina, con una situazione da più parti definita allarmante, anche se come sempre è difficile riuscire ad avere dati certi sui contagi, i ricoveri e i morti nel Paese, la preoccupazione è per la possibile diffusione di nuove varianti. Più il virus circola, infatti, più la possibilità che si sviluppino nuove varianti si alza, e con essa quella della comparsa di una mutazione più resistente agli attuali vaccini.
Il Ministero della Salute è subito corso ai ripari imponendo l’obbligo di tampone in tutti gli aeroporti italiani per i viaggiatori di ritorno dalla Cina, d’altra parte se è vero che sul volo arrivato a Malpensa da Pechino nel tardo pomeriggio del 26 dicembre sono stati trovati 62 positivi su 120 passeggeri, la precauzione è d’obbligo.
Nello stesso tempo le autorità hanno cercato di rassicurare su come la situazione sia ancora ampiamente sotto controllo, in Italia, che rispetto alla Cina ha vaccinato una percentuale di popolazione molto più alta e con vaccini a mRNA più efficaci.

Covid. Occhi puntati sulla variante Gryphon

L’allerta rimane comunque alta, con i “fari” della scienza puntati sulla sottovarianti XBB.1.5, nota anche con il nome Gryphon. Secondo le ultime analisi sarebbe questa una delle principali responsabili del boom dei casi cinesi, ma anche dell’aumento dei positivi negli Stati Uniti. A New York, in particolare, la presenza della sottovariante XBB.1.5 è aumentata del 140% nell’ultimo mese, portando anche a un più alto tasso di ricoveri; superiore, riporta Ansa, anche rispetto all’ondata dovuta alla comparsa della variante Delta nell’estate del 2021.