Corsello (Società italiana di pediatria) “Senza papà e mamma possibili danni ai bambini”. Gandolfini (Comitato Difendiamo i nostri figli): “Un motivo in più per l’immediato ritorno in Commissione del testo”

corselloNon si può escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva”. Ad andare giù duro è il Presidente della Società italiana di pediatria, Giovanni Corsello che precisa come il dibattito sul testo Ddl Cirinnà “si è mantenuto su una sfera prevalentemente politica e ideologica, mentre la discussione dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente”, ovvero mettere al centro di tutto le necessità del bambino e abbandonare una volta per tutte la visione “adultocentrica” della questione.

Finalmente, sperando che non sia troppo tardi, nel pieno dei lavori dell’Aula, si è aperto il “vaso di Pandora” sulle conseguenze per un bambino dell’essere adottato da una coppia omosessuale.

Anche il Presidente della Società Italiana di Pediatria ha evidenziato che convivere con due genitori dello stesso sesso – dice Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family day – possa avere ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva. Sono argomentazioni che il sottoscritto va sostenendo da mesi in qualità di neuropsichiatra e di Presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli”.

Per Gandolfini “si tratta di parole di buon senso che affondano nell’evidenza di studi e ricerche scientifiche che il legislatore ha voluto deliberatamente ignorare in fase di redazione del ddl Cirinnà. Un ulteriore motivo per chiedere l’immediato ritorno in Commissione del testo per un confronto approfondito tra le forze politiche e le rappresentanze delle società, che parta dall’interesse superiore del bambino, come richiesto dallo stesso Corsello e da circa due milioni di persone che sabato scorso hanno riempito Circo Massimo”.

Insomma perché tutta questa fretta nell’andare avanti con un Ddl che “risolverebbe” solo pochi centinaia di casi? Perché non fermarsi un attimo e fare chiarezza scientifica su quelle che sono le ripercussioni sulla crescita e la serenità del bambino? Dobbiamo rischiare che un giorno si venga a scoprire che i bambini adottati da una coppia omosessuale devono fronteggiare difficoltà maggiori, ma sarà già troppo tardi per tornare indietro?

Perché “fare da genitori” è una cosa, “essere genitori” un’altra. “Una famiglia in cui siano presenti dei bambini” è una cosa, “in cui siano presenti dei figli” è un’altra cosa. Il legame naturale è insopprimibile. Lo sentono i genitori, lo sentono i figli. E i figli sentono un legame col padre e un altro legame, di natura diversa, con la madre. Crescono sotto queste due influenze, e diventano quel che poi diventano. Se una di queste influenze manca, non c’è il padre o non c’è la madre, i figli crescono diversamente e diventano una cosa diversa.

Se invece di un padre e una madre, dai quali si è nati, come vuole la natura, si hanno due padri o due madri, dai quali si è adottati, cambia “l’inconscio” del figlio, cioè la sua idea di sé, di vita, di mondo, di altri. Cambiano i suoi sogni notturni, le sue relazioni sociali. I suoi desideri, il suo linguaggio.

La sua psiche. L’inconscio è dominato dalle figure potenti che ha introiettato. Vivere significa fare i conti con queste figure. Se cambiano queste figure, cambia tutto. Si sconvolge l’“edipico”, che è le fondamenta sulle quali è costruito l’uomo. La discussione sulla legge che vuole introdurre la funzione genitoriale unisessuale ha toccato molti problemi, ma non questo: le conseguenze sull’“inconscio” del bambino. Che ne esce stravolto.

“L’invito è a mettere in primo piano l’interesse dei minori. Il dibattito sul ddl sulle unioni civili, in corso in Senato – aggiunge il presidente dei pediatri Corsello – si è mantenuto su una sfera prevalentemente politica ed ideologica, mentre come pediatri riteniamo, invece, che la discussione dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente

Secondo la principale associazione dei medici che curano pazienti fino ai 14 annidi età “la maturazione psicologica di un bambino si svolge lungo un percorso correlato con la qualità dei legami affettivi all’interno della famiglia e con i coetanei”. E “la qualità delle relazioni umane e interpersonali, nonché il livello di stabilità emotiva e la sicurezza sociale di un bambino – spiega il presidente dei pediatri – sono conseguenze di una maturazione psicoaffettiva armonica”.

“In questi temi – conclude-  le scelte siano caso per caso, non affidate a leggi vincolanti così grande rilievo sociale, che incidono sui diritti dei bambini a crescere in sistemi protetti e sicuri, non possono essere considerati solo i diritti della coppia o dei partner, ma va valutato l’interesse superiore del bambino”.

Fonte: comitato difendiamo i nostri figli; Avvenire;