Cresce il mercato del figlio a tutti i costi: le cliniche spagnole aprono sportelli in tutta Italia

FECONDAZIONE 400 286Tra le leggi di mercato non rientrano più soltanto le merci ma anche i figli. All’interno del mercato della fecondazione artificiale è la Spagna a detenere il primato. A favorire il successo di questo business è la mancanza, in Italia, di donne disposte a donare i propri ovuli e di fondi per acquistarli all’estero. In Spagna, invece, gli ovociti non mancano, visto che per le donatrici è previsto un “rimborso spese compensativo”, che in molti casi si aggira intorno ai mille euro. Non a caso il centro Instituo valenciano de infertilidad (Ivi) dal 2004 a oggi “vanta” ben 11.137 pazienti italiani.

Al centro Ivi di Roma sono stati oltre mille le donne che hanno solcato l’ingresso in appena otto mesi. E “se poco più di un quarto (264, pari al 25%) arriva dalla Capitale, il resto copre l’intero stivale, da Milano (56, ovvero il 5%) a Firenze (46, ovvero il 4,4%) a Taranto (23, pari al 2,1%)”. Il target? Altrettanto prevedibile: “La maggior parte – riferisce la clinica – ha tra i 40 e i 44 anni (473), seguono le 35-39enni (236) e le ultra-45enni (216)”. Riguardo i trattamenti, il più richiesto – manco a dirlo – è proprio l’ovodonazione per la fecondazione eterologa: servizio che come gli altri, “dopo tutte le fasi di screening e analisi, viene effettuato nei centri spagnoli dell’Ivi”.

Un mercato in crescita, dunque, che va allargando il proprio giro d’affari tramite “offerte speciali”, al pari di un’economia di automobili. Le grandi cliniche spagnole, infatti, stanno aprendo in tutta Italia degli sportelli che portano i “clienti” nelle sedi iberiche, vendendo gameti agli ospedali pubblici. Procedure che preoccupano molte coppie che documentano l’affidabilità delle strutture spagnole. Tuttavia trionfa il partito dei fan: “costerà, certo, ma i tempi e le procedure almeno sono snelle e soprattutto non c’è il rischio di sentirsi dire di no”- scrivono sui forum, rimarcando soltanto il diritto di essere genitori.

Come esaudire il sogno di diventare mamma da sola? Ci pensa la Eugin, un colosso iberico che, all’interno di questo traffico internazionale, ha inaugurato una accattivante sede a Modena. In questo caso è Barcellona a garantire i trattamenti, perché la legge spagnola lo consente, ma l’Italia offre il suo non trascurabile team.

Spagnola è anche la Ovobank, una banca di ovociti “creata – recita il sito – per lavorare con le cliniche di riproduzione assistita aiutandole nella ricerca di gameti da donatori”. Fondata nel 2012 (e fornitrice di oltre 45 centri tra Spagna, Portogallo, Sud America e Canada) anche questa società dal 2014 ha aperto la filiale italiana, a Pavia.

E mentre “le grandi marche” aspettano di raggiungere le vette  di vendita all’interno di questo mercato, 168 milioni di bambini restano negli istituti in attesa di una mamma e di un papà.

 

Fonte: Avvenire