Da Xi’An a Pisa, la felicità è arrivata con Marina, la nostra bambina speciale “Ci ha insegnato quanto si possa vivere qualcosa di meraviglioso pur partendo da una condizione di svantaggio”

carlottoIosonoundono? Certo che conosciamo questa rubrica, l’abbiamo consumata! – è l’esordio di Marco Carlotto che insieme alla moglie Monica raccontano la loro storia di adozione in Cina – E’ stato di grande aiuto leggere le storie di chi ci è passato prima di noi”. A rendere meravigliosa la vita è stata proprio la piccola Marina An Qiu Yu, 2 anni compiuti da poco, arrivata a Pisa lo scorso mese di luglio.

Per noi la storia è iniziata dal momento dell’abbinamento, quando la referente della sede Ai.Bi di Firenze, dopo averci dato alcune informazioni sulla bambina, ha girato verso di noi il suo pc: abbiamo visto la foto e in quel momento il nostro sogno di famiglia è diventato realtà – dicono i Carlotto -. L’attesa della partenza è stato un periodo frenetico: migliaia di cose da pensare e fare, eravamo così emozionati che a volte ci sembrava di essere…anestetizzati!”.

Marco racconta con entusiasmo incontenibile l’avventura partita da Pisa e sbocciata a Xi’An; Monica con molta dolcezza ricorda come, per le vicende della loro vita di coppia, essere madre con l’adozione sia stato naturale.

Non dovevo essere madre ‘biologica’ a tutti i costi – precisa Monica – : eravamo felici di sposarci e fare famiglia. Sapevamo però, già prima del matrimonio, che gli effetti di un brutto incidente capitato a mio marito non ci avrebbero permesso di avere figli naturali. Al mio futuro marito dissi: Che problema c’è? Con tutti i bambini che già esistono al mondo e hanno bisogno di genitori…adottiamo!”. E così è stato.

Matrimonio nel 2007, l’attesa dei 3 anni per poter consegnare al Tribunale per i minorenni, nel 2010, la disponibilità all’adozione. “Siamo pure finiti nel pasticcio dell’ente Airone! – dicono Monica e Marco, che insieme a una ventina di coppie italiane si ritrovarono truffati dall’ente cui è stata revocata l’autorizzazione alle adozioni internazionali – : un’esperienza che ci ha segnato ma non ci ha fatto demordere nel nostro intento. Nulla è lasciato al caso – aggiunge Marco – e doveva andare così per incontrare nostra figlia. Pensi che io sono ferroviere e lei è stata abbandonata alla stazione ferroviaria di Xi’An!”.

La piccola Marina era segnalata nelle liste special needs per una malformazione alle due orecchie, con il sospetto di una sordità profonda, il che avrebbe comportato un intervento chirurgico particolare. “Le visite effettuate in Italia ci hanno dimostrato che la sordità della bambina è grave ma non profonda, così da scongiurare l’innesto di un impianto cocleare – raccontano mamma e papà – : oggi la bambina porta una protesi abbastanza comoda, fissata con una fascia elastica che tuttavia spesso, essendo ancora piccola, si toglie. Fa progressi ogni giorno, grazie alla logopedia”.

Monica e Marco parlano della loro esperienza con ricchezza di dettagli, con la volontà di essere utili ad altre famiglie che si trovassero in condizioni analoghe. “Già prima di partire ci eravamo informati sul problema sanitario di Marina – raccontano-  e avevamo programmato le visite al nostro rientro: siamo seguiti a Pisa dove c’è uno specialista dei problemi dell’udito dei bambini”.

Per i Carlotto l’adozione “è come vivere daccapo con una persona in più. La vita ci ha insegnato a ripensare i concetti di disabilità, di recupero e riabilitazione, proprio a seguito dell’incidente che ho subito – dice Marco – : sono stato senz’altro assistito dalla Provvidenza o dal destino, ma ho capito quanto si possa vivere qualcosa di meraviglioso pur partendo da una condizione di svantaggio. Prendersi cura di una bambina che, oltre ai genitori, aveva bisogno di cure, ci ha mosso entrambi senza alcun indugio”.

Lo scorso mese di giugno Marina An Qiu Yu vedeva la donna e l’uomo che le avrebbero cambiato per sempre la vita.

Si è guardata intorno e ci osservava con una certa distanza – ricorda Monica – ma non ha pianto e ci ha regalato anche qualche sorriso. La permanenza in Cina è andata bene, sempre meglio di giorno in giorno: appena c’era possibilità amava uscire, osservare il mondo intorno a lei”.

Arrivata in Italia Marina si è subito fatta accogliere dai parenti, dorme serena la notte, “da due settimane cammina e prosegue nei suoi progressi. Sorride sempre e ha lo sguardo vivo: prima viveva in un suo mondo, che però era come spento”, conclude la mamma.