Dalla denatalità alle scuole vuote. L’anno prossimo ci saranno 130.000 studenti in meno

Il trend negativo di natalità che si sta verificando in Italia negli ultimi anni ha portato allo uno svuotamento delle aule scolastiche. A settembre, si prevede che ci saranno 130.000 alunni in meno

Un’altra conseguenza negativa del fenomeno della denatalità che stiamo riscontrando in Italia negli ultimi anni è la diminuzione degli studenti.
Già dopo l’estate ci saranno 130.000 studenti in meno. Questo calo porterà alla cancellazione di 5.000 classi per l’anno scolastico 2023-2024.

Il calo degli studenti

Fino a pochi anni fa la diminuzione degli alunni era percepita principalmente dalle scuole dell’infanzia e primarie. I ragazzi che ora stanno sostenendo gli esami di terza media e che dopo l’estate si iscriveranno alle superiori sono 530.000. Rispetto all’anno precedente sono 9.000 alunni in meno in prima superiore.
La situazione era diversa 10 anni fa. Per esempio nell’anno 2015-2016 la riduzione rispetto all’anno precedente era di 20.000 alunni in totale.
Ma già nell’anno 2018-2019, si è registrato un ulteriore calo: 75.000 alunni in meno, a essere precisi.
Il record si è toccato nell’anno 2021-2022 con una diminuzione di 100.000 alunni.
Questa decrescita è una diretta conseguenza del trend negativo di nascite in Italia: se gli studenti diminuiscono, inevitabilmente diminuiscono anche le classi.

La situazione delle scuole superiori

A riscontrare la perdita maggiore, in Italia, sono i licei classici.
Le iscrizioni infatti si sono abbassate dal 6,2% del 2022-2023 al 5,8% per il 2023-2024.
Ma anche gli istituti professionali sono passati dal 12,7% di iscrizioni dell’anno scorso al 12,1% di oggi.

I cambiamenti in base alla regione italiana

Lievi differenze si notano però a seconda di quale parte del Paese viene presa in considerazione.
A Roma, per esempio il liceo scientifico resta la scelta con maggiori preferenze, mentre il liceo classico perde appeal nei confronti degli studenti.
Diversamente, gli indirizzi più quotati in Emilia Romagna sono gli istituti professionali, con il 15,6% di preferenze.
La mancanza di alunni nelle aule scolastiche avrà come conseguenza la chiusura di intere sezioni di una scuola. Non è difficile immaginare che questo, a sua volta, potrebbe portare a dover ricollocare il personale, insegnanti e bidelli.
Per il momento il Governo ha assicurato che non ci saranno tagli al personale né chiusure di edifici scolastici.