Diritto all’oblio. Un milione di guariti attendono che sia operativa la legge

Il diritto all’oblio vale per chi ha concluso le cure da dieci anni e non ha avuto recidive. Sul tavolo ministeriale, i provvedimenti per tutelare gli ex pazienti oncologici dalle discriminazioni. Si attende il decreto relativo alle adozioni

Un milione di persone che hanno sconfitto il cancro possono ora beneficiare del diritto all’oblio, una norma che li tutela dalle discriminazioni e salvaguarda la loro privacy.
Si tratta di una legge entrata in vigore a gennaio 2024, che prevede che gli ex pazienti oncologici non debbano rivelare la loro precedente malattia quando stipulano contratti, partecipano a concorsi e anche per chi sta richiedendo delle adozioni.
Il diritto all’oblio vale per chi ha concluso le cure da dieci anni e non ha avuto recidive, o da cinque anni se il tumore è insorto prima dei 21 anni.

Il gruppo di lavoro

Per rendere operativa la legge, il ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro composto da esperti del settore, che dovrà definire le modalità per certificare la guarigione e l’elenco dei tumori per cui i tempi di guarigione sono più brevi. Il presidente dell’associazione italiana oncologia medica (Aiom), Francesco Perrone, ha dichiarato che si tratta di un lavoro scientifico basato sui dati dei registri dei tumori, e che l’obiettivo è fare presto per facilitare le tutele.
Le associazioni di pazienti, invece, non fanno parte del gruppo di lavoro e hanno espresso il loro disappunto. Elisabetta Iannelli, segretario della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), ha sottolineato che le associazioni hanno contribuito alla stesura della legge e si aspettano di essere coinvolte. Inoltre, ha ricordato che il diritto all’oblio si applica già da gennaio e che le clausole contrarie alla legge sono nulle.

I provvedimenti sul tavolo ministeriale

Sul tavolo ministeriale si lavorerà ora su due provvedimenti ulteriori, al fine di contrastare le eventuali discriminazioni: il decreto, “scaduto”, in realtà, il 2 marzo, con cui il ministro della Salute deve regolare le modalità per certificare la guarigione; e il decreto, che dovrebbe arrivare entro il 2 aprile, con l’elenco delle tipologia di tumore per cui i pazienti si considerano guariti in tempi più brevi rispetto a quelli di dieci e cinque anni.
Oltre a questi, si attendono anche due deliberazioni (una per il settore bancario e finanziario, e una per l’ambito assicurativo) e altri due decreti, uno del Ministro del Lavoro e un altro ancora del ministro della Salute. Quest’ultimo, in particolare, riguarderà proprio la questione delle adozioni.

[Fonte: Il Sole 24 Ore]