Una nuova speranza per la cura del tumore ai polmoni

Un nuovo farmaco di Pfizer ha dimostrato un’efficacia del 73% nell’inibire la progressione di una particolare tipologia di tumore ai polmoni, che colpisce in prevalenza uomini sotto i 50 anni e non fumatori

Negli ultimi decenni la medicina ha fatto grandissimi passi in avanti nella cura di molte malattie e, in generale, nel garantire un allungamento della durata media della vita. Tuttavia, specie per alcune patologie come il tumore, la battaglia è in continuo divenire, basti pensare che se da un lato i numeri dicono che il cancro sia sempre più curabile, dall’altro è sempre più in aumento il numero assoluto dei tumori (si stima che nel 2023 siano state circa 395mila le nuove diagnosi di tumore), logica conseguenza del generale invecchiamento della popolazione.

Il tumore ai polmoni è il secondo più diffuso tra gli uomini

Tra i tumori, il più diagnosticato è quello della mammella, seguito dal cancro al colon-retto e, al terzo posto, dal tumore ai polmoni. In particolare, per gli uomini quest’ultimo è il secondo più diffuso, dopo quello della prostata, con quasi 30mila nuovi casi registrati nel 2023.
Davanti a questi numeri, accende una luce di grande speranza la notizia di un nuovo trattamento (per una particolare tipologia di tumore al polmone) che ha dimostrato nei test una sorprendente capacità di ridurre il rischio di progressione della malattia del 73%.
Il farmaco a cui si deve questa speranza è il Lorlatinib, prodotto da Pfizer e autorizzato da qualche settimana alla distribuzione anche in Italia da parte dell’Agenzia del farmaco.
La “cattiva” notizia è che questo medicinale non è efficace contro tutti i tumori al polmone, ma solo nei confronti di una tipologia piuttosto ristretta di carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) in stadio avanzato Alk positivo.
Tuttavia, la notizia rimane notevole, anche pensando che questo tipo di tumore colpisce in prevalenza persone piuttosto giovani, sotto i 50 anni, non fumatori e in buone condizioni generali di salute.

Il farmaco si è dimostrato efficace nell’inibire la progressione del tumore ai polmoni

L’efficacia del trattamento permette di prevenire le metastasi cerebrali (che hanno un’alta incidenza in questo tipo di malattia) soprattutto durante la “prima linea di trattamento”. Un aiuto fondamentale per poter sconfiggere il tumore e avere buone prospettive di vita dopo la malattia.
Come detto, i test hanno rivelato numeri molto positivi, non solo con il 73% di riduzione di rischio di progressione, ma anche con l’evidenza di una risposta intracranica nell’82% dei pazienti con metastasi cerebrali, completatasi poi nel 71% dei casi. “La terapia mirata – ha sottolineato ad AboutPharma il direttore Divisione di Oncologia toracica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, presidente Aiot (Associazione Italiana di Oncologia Toracica) e membro dello Steering Committee Crown Filippo de Marinis – continua a portare risultati significativi, dimostrando anche benefici a lungo termine mai riscontrati prima in questi pazienti”.