Don Gentili (CEI): “Quali vie seguire oggi per adozione e affido?”

Gentili200La famiglia fa fiorire la società.” È questo il titolo con cui don Paolo Gentili, responsabile dell’ufficio per la pastorale della famiglia della CEI, ha proposto la propria riflessione al Forum delle associazioni familiari, riunito a Roma per la sua assemblea nazionale sabato 25 gennaio.

Col percorso delineato nella sua “lectio magistralis”, don Paolo Gentili ha raccolto le tante sfide su cui è quotidianamente impegnata la famiglia, descrivendo come la Chiesa, riconoscendo l’amore sponsale tra una donna e un uomo come suo protagonista, proprio grazie alla famiglia possa ridare ali all’intera società.

Tra le tante situazioni su cui è stato posto lo sguardo e una puntuale attenzione, sono state richiamate sia la condizione in cui vengono a ritrovarsi i milioni di bambini accolti alla vita, ma poi abbandonati, sia la stagione di migliaia di coppie sterili chiamate a decifrare nuovamente la propria vocazione alla fecondità. “In futuro dovremo accompagnare meglio le giovani coppie perché si aprano sempre più ad accogliere i bimbi che non hanno famiglia“, ha affermato don Gentili, evidenziando il volto della generazione anche nell’adozione.

In tale occasione, don Gentili ha anche annunciato che la settimana estiva di formazione proposta dall’Ufficio Famiglia, in programma dal 18 al 22 giugno 2014 a San Giovanni Rotondo, affronterà il tema “La famiglia grembo della vita: quali vie per l’adozione e laffido?”. Il convegno nasce da una sensibile analisi della realtà del nostro Paese, dove il decremento demografico ha ormai raggiunto livelli di notevole rilievo e sempre più preoccupanti. La questione demografica non solo è segno di una scarsa vitalità del nostro Paese, ma anche di una mancanza di fecondità della dimensione sponsale. Il convegno, in questo orizzonte, intende sollecitare una maggiore diffusione e una semplificazione degli itinerari anche per l’adozione, con una rinnovata attenzione pastorale a tal riguardo.

E’ laver cura luno dellaltro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo i figli diventano custodi dei genitori. Queste parole di Papa Francesco, nell’omelia pronunciata il 19 marzo 2013, offrono la luce per accompagnare la circolarità del dono in famiglia, allargando lo sguardo alle periferie esistenziali dell’uomo e ai figli di Dio che attendono l’abbraccio di un padre e di una madre.