Don Luigi Spada: “Gratuità, paura, sofferenza e speranza: ecco la passione delle famiglie Ai.Bi. per una giusta causa”

famiglie aibiGratuità, paura e sofferenza connessa alla speranza. Sono queste le tre dimensioni che spiegano, oggi, il senso della decisione da parte di una famiglia di far parte del movimento di Ai.Bi. Amici dei Bambini e de La Pietra Scartata. Tre dimensioni che don Luigi Spada, assistente spirituale delle due associazioni per l’Emilia Romagna,  sintetizza in una sola frase: la passione per una giusta causa.

È proprio don Luigi a spiegare il significato di ognuno di questi tre elementi fondativi della missione delle famiglie di Ai.Bi.

“Innanzitutto la gratuità – esordisce don Luigi -: le famiglie adottive hanno la possibilità di vivere questa esperienza, attraverso il dono reciproco che i genitori e i figli adottivi fanno di sé. Bisogna sempre ricordare, infatti, che, anche per chi non ha potuto generare un bambino nella carne, un figlio è un dono e non un diritto. Il tema della gratuità è legato a quello della lotta, sia per i genitori che per i figli. “Per chi adotta – spiega l’assistente spirituale dell’Emilia Romagna – la lotta consiste nel creare un ambiente armonioso che possa autenticamente aprirsi al bambino in arrivo. Per i figli, invece, vuol dire saper accogliere una nuova famiglia sapendo che non sarà perfetta”.

La seconda dimensione è quella della paura. Anch’essa è un’esperienza che vivono necessariamente sia i genitori che i figli adottivi. I primi la vivono quando scoprono di essere sterili: è per loro un momento di vuoto, in cui, confrontandosi con tutte le altre famiglie che hanno avuto un bambino, sentono che la loro vita coniugale, fino a quel momento, è stata un fallimento. I minori, invece, sperimentano la paura sia prima dell’adozione, con l’abbandono, che dopo, temendo di essere rifiutati una seconda volta“Solo chi prova l’esperienza reale della paura può scrivere delle vere storie d’amore – sostiene don Luigi -. Come quelle dei genitori adottivi che vedono svilupparsi nei loro figli il desiderio di compiere un cammino vocazionale o di adottare a loro volta quando, una volta cresciuti, dimostrano di avere compreso a pieno il senso dell’accoglienza ricevuta”.

Infine, c’è la doppia dimensione della sofferenza e della gloria, a cui sono connessi i sentimenti della debolezza e della speranza. Genitori e figli adottivi superano la prima potendo contare sulla seconda. Sull’esempio di Gesù sulla Croce, che scopre di essere stato abbandonato dal Padre (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”), ma trova la forza di rimanere sulla Croce e di donare sé stesso proprio grazie alla speranza. “Gesù in Croce – conclude don Luigi Spada – è il prototipo di tutte le famiglie di Ai.Bi., consapevoli che dalla speranza scaturisce la luce della Resurrezione: la giusta causa per eccellenza”.