Denatalità record su record: dopo il Covid, altri 3,4 milioni di nati in meno entro il 2065

Uno studio della Banca d’Italia ipotizza che la crisi economica post Covid porterà un’ulteriore crollo delle nascite e un conseguente calo del PIL fino al 16%: meno nati, più emigranti all’estero… E dell’adozione non se ne cura nessuno

 Più che la pandemia, potrà la crisi economica. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dall’ultimo “papers” Questioni di Economia e Finanza dedicato ad “Alcune valutazioni sul probabile impatto demografico della Crisi Covid-19”.

La crisi post Covid porterà un calo aggiuntivo di nascite fino a 3,4 milioni

Lo studio, firmato da Giacomo Caracciolo, Salvatore Lo Bello e Dario Pellegrino, sottolinea come la riduzione dei redditi che seguirà la pandemia darà un ulteriore colpo alla denatalità che, come noto, è già a livelli negativi da record.
Non è dunque tanto la Covid-19 in sé a minare il futuro sociale ed economico del Paese, visto che la mortalità ha riguardato perlopiù fasce di popolazione anziane e non più in età produttiva, quando lo choc economico che ne è derivato. E, come insegnano tutti gli studi, dove il ciclo economico peggiora e, con esso, i redditi e i tassi occupazionali, crescono le incertezze e diminuisce la natalità.
A tutto questo si aggiungono dinamiche migratorie che spingeranno un maggio numero di giovani a cercare un futuro in altri Paesi, e un minor numero di stranieri a scegliere di venire in Italia.

La combinazione di questi fattori, dunque, fa ipotizzare allo studio della Banca d’Italia quattro scenari, a seconda di come si evolverà la situazione. In generale, però, nel 2040 si può prevedere una contrazione aggiuntiva della popolazione di 1,3 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni, con una prospettiva che oscilla tre i -1,6 milioni e i -3,4 milioni entro il 2065, a seconda del tasso di natalità. Numeri, va ripetuto, che si aggiungerebbero al calo di 9 milioni già previsto dall’Istat sempre per il 2065.

Una vera e propria debacle, che inevitabilmente trascinerebbe con sé l’economia, con una calo del PIL tra i 5 i 16 punti percentuali.

Segnali preoccupanti da tempo. Eppure finora cosa è stato fatto?

Purtroppo, quelli che emergono dalle valutazioni della Banca d’Italia sono scenari per nulla nuovi, solo… un po’ peggiori rispetto a quanto già da più parti è stato denunciato, dall’Istat piuttosto che dagli Stati Generali della Natalità. Eppure, davanti a tutto questo, cosa è stato fatto?

Denuncia Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini: “Non è più il tempo delle inutili dichiarazioni, ma di fatti concreti! Cosa si è fatto finora, per esempio, per sostenere l’adozione internazionale? Niente bonus da 10000 € ad adozione richiesto dal sistema degli enti autorizzati, bocciato giusto martedì 29 giugno in commissione alla Camera. Nessun accordo bilaterale firmato, nonostante alcuni paesi come Ucraina e Repubblica Democratica del Congo lo richiedano. Non è stata avviata alcuna politica estera che veda l’adozione internazionale come un sistema di protezione dell’infanzia. Quanti saranno i bambini abbandonati dopo il Covid? Come ci prepariamo ad affrontare il futuro?”.
Il timore è che, ancora una volta, dalla politica non arriverà alcuna risposta.