L’emergenza terremoto in Turchia e Siria rinnova il bisogno dell’affido internazionale

Di fronte a una nuova emergenza, si impone ancora una volta il bisogno di istituzionalizzare l’affido internazionale che, con la creazione di corridoi umanitari, permetta l’arrivo dei minori, garantendo loro l’applicazione di tutte le misure di protezione previste dall’ordinamento italiano

Solo nel 2022 i minori soli non accompagnati arrivati in Italia sono stati oltre 12mila, in crescita rispetto al 2021 (erano 10.053) e, soprattutto, rispetto al 2020 (4.687). Oggi, mentre da un lato continua la guerra in Ucraina, con i suoi instabili scenari sempre a un passo da una nuova emergenza sfollati, dall’altro lato si è aggiunta la tragedia del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, che ha provocato oltre 37mila vittime e, soprattutto, ha coinvolto un numero di bambini stimato dall’Unicef in 7 milioni!

Milioni di minori e di famiglie in grande difficoltà

Secondo il direttore generale di Unicef, Catherine Russell, nelle zone della Turchia più colpite dal sisma vivono 4,6 milioni di minori, mentre nel nord della Siria sono 2,5 milioni. Qui, in particolare, dove le condizioni erano già precarie, le famiglie si ritrovano ora senza un riparo e senza l’accesso ai beni di prima necessità. Gli aiuti si sono mossi subito, nonostante le difficoltà e i ritardi nel raggiungere le zone del Paese in mano ai ribelli e avverse al regime di Assad: i bisogni principali riguardano l’acqua potabile, il combustibile per potersi riscaldare, il cibo, ma anche il sostegno psicologico proprio rivolto ai bambini.
Ma, come sempre capita in situazioni del genere, “l’emergenza nell’emergenza” è quella che riguarda l’enorme flusso di sfollati di chi cerca salvezza e una nuova possibilità di futuro lontano da quel che rimane delle propria casa. Un movimento che sconvolge prima di tutto gli equilibri interni della nazioni colpite e, presto, coinvolgerà anche gli altri Paesi, dai più vicini a quelli via via più distanti.

La necessità di corridoi umanitari e dell’affidamento internazionale

E ancora una volta, di fronte a tutto questo, ci si scontrerà con la mancanza dell’affido internazionale: un vuoto normativo che non permette a tutti i Paesi che vogliono aprirsi all’accoglienza di avere delle norme certe che regolino l’arrivo dei minori istituendo anche dei corridoi umanitari sicuri, da utilizzare garantendo la piena applicazione di tutte le misure di protezione dell’infanzia previste dall’ordinamento.
Una mancanza contro la quale Ai.Bi. lotta da anni, incredula di fronte al silenzio delle istituzioni che sembrano non capire come è proprio nella mancanza di regole certe che favoriscano l’arrivo dei minori e la loro presa in carico che si possono con più facilità inserire malintenzionati e facilitare traffici illeciti di minori.
Ai.Bi. ha da tempo presentato sull’argomento il progetto “Family to Family”, articolari in 4 fasi:
– Individuazione di minori stranieri aventi i requisiti per la loro accoglienza in Italia e la relativa formazione
– Trasferimento accompagnato e protetto nel nostro Paese;
– Accoglienza dei Misna sotto la forma dell’affido internazionale, presso famiglie italiane opportunamente individuate e formate;
Accompagnamento individualizzato del minore e della famiglia affidataria nel post-accoglienza, attraverso l’esperienza di operatori specializzati.