Adozioni internazionali. Faggioni (Bambini di Chernobyl): “Persone che si spacciano per la Cai dicono che l’associazione non è più operativa. Falsità! Siamo ancora accreditati con la Bielorussia”

istituto bielorussiaIl nostro Ente (Bambini di Chernobyl Onlus, ndr) è regolarmente accreditato dalla Bielorussia e anche dalla CAI”. E ancora “il nostro ricorso al Tar non è stato accolto relativamente e SOLO per le 11 pratiche… l’impugnato provvedimento non è in grado di incidere sulla ulteriore attività dell’Associazione, relativa alle altre procedure di adozione che ha in carico“. A mettere i punti sulle “I” è Maurizio Faggioni, presidente dell’associazione Bambini di Chernobyl Onlus, che manda alle famiglie adottive (in carico al suo ente) una lettera aperta nella quale fa chiarezza su alcune notizie fuorvianti attinenti l’associazione che “vox populi” vorrebbe non più operativa. Cosa non vera.

Nella lettera, Faggioni precisa infatti: “continuano a giungermi notizie incredibili di telefonate ad personam fatte da personaggi che si qualificano stranamente come persone della CAI o di Enti o famiglie (addirittura!!!) che mettono in guardia e tentano di dissuadere per togliere il mandato al nostro Ente perché non accreditato!”. Falsità. Tanto è vero che, precisa Faggioni, “il nostro Ente è regolarmente accreditato dalla Bielorussia (come attesta la lettera del Ministero dell’Istruzione della Repubblica di Belarus) e anche dalla CAI”.

Faggioni continua precisando che il ricorso al TAR (presentato dall’associazione a luglio scorso contro la decisione della CAI di avocare 11 coppie in carico all’associazione Bambini di Chernobyl) “non è stato accolto relativamente e SOLO per le 11 pratiche (facenti parte della vecchia lista dei 124) che ci sono state sottratte dalla CAI e come riportato dalla sentenza stessa: …omissis..” atteso che l’atto impugnato contiene un limite espresso che non è di tipo temporale ma è riferito al numero delle procedure avocate alla CAI: ne discende che l’impugnato provvedimento non è in grado di incidere sulla ulteriore attività dell’Associazione, relativa alle altre procedure di adozione che ha in carico” e, in riferimento a questo, precisa di avere presentato  ricorso al Consiglio di Stato.

Faggioni così continua informando le famiglie di aver riferito alla Magistratura tali illazioni che “sono oggetto di denuncia ai sensi dell’Art 323 cpp”. Inoltre, evidenzia il presidente di Bambini di Chernobyl Onlus, alcuni post rilevati sul social network Facebook, “in particolare quelli relativi al ‘Coordinamento Adozioni’ sono faziosi, mendaci e sono stati denunciati alla Magistratura per diffamazione”.

Ma quello che “veramente non capisco – si chiede Faggioni – è il motivo di tutto questo! Che interesse c’è dietro?”

Da qui l’invito rivolto a tutte le famiglie a informarsi: “sono a disposizione per raccogliere tutte le informazioni del caso – assicura Faggioni – e a dare a mia volta le spiegazioni, se necessarie”.