Family day al Circo Massimo. E’ ‘effetto catena’: anche il Forum Famiglie dice di “no” al ddl Cirinnà

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Di ora in ora si allarga sempre più la schiera dei sostenitori dei diritti della famiglia tanto da indurre il “Comitato Difendiamo i nostri figli”, organizzatore del Family day del 30 gennaio a Roma, a spostare il raduno da piazza San Giovanni al Circo Massimo, più capiente, dove considerate le tante adesioni, il Family Day 2016 consisterà in un presidio statico al Circo Massimo e non ci sarà invece un corteo fino a piazza San Giovanni.

Il grande spazio aprirà alle 12, il cuore della manifestazione sarà a partire dalle 14, la conclusione è confermata per le 16.30. Viste le tante adesioni, il Family Day 2016 consisterà in un presidio statico al Circo Massimo e non ci sarà invece un corteo fino a piazza San Giovanni.

Il programma dell’iniziativa sarà comunicato nei prossimi giorni: sono comunque già previsti interventi di diverso taglio da parte di esperti giuristi, testimonianze di famiglie, e le conclusioni del neurochirurgo e presidente del comitato “Difendiamo i Nostri Figli” Massimo Gandolfini.

Con grande soddisfazione, abbiamo registrato, fin da subito, una massiccia risposta alla convocazione del Family day, da tempo richiesta a gran voce e con determinazione dal nostro popolo – dice Gandolfini – tanto che il favore incontrato ha spinto il comitato al cambiamento di piazza e di programma”.

Lievitano, dunque, le adesioni da parte delle numerose famiglie e sempre più chiare e condivise sono le ragioni del dissenso rispetto al disegno di legge sulle unioni civili rendendo così più corposo lo schieramento di chi per manifestarlo sceglie di andare in piazza  “in difesa dei diritti della famiglia e dei bambini”.

Intanto, dopo i giuristi, il Presidente della Repubblica Mattarella e le dichiarazioni di esponenti politici di diverse e trasversali appartenenze partitiche, arriva  il no al ddl Cirinnà anche da parte  del Forum Famiglie.

Non si spacca il Paese per una legge di questo tipo”,  queste le parole del presidente del Forum delle Famiglie, Gianluigi De Palo riguardo il dibattito in corso sul ddl Cirinnà. Il Forum che conta al suo interno circa 400 tra associazioni nazionali e locali e rappresenta circa 4 milioni di famiglie, nel direttivo tenutosi nei giorni scorsi ha manifestato all’unanimità la propria contrarietà al disegno di legge Cirinnà. “Questo ddl non piace a nessuna delle nostre associazioni e a milioni di famiglie italiane. È scritto male, apre chiaramente alla pratica dell’utero in affitto, smentisce la Costituzione italiana riguardo il matrimonio e non tutela mai la parte più debole“.

Se tantissime famiglie in rappresentanza di milioni di personecontinua De Palo – anche provenienti da molte delle nostre associazioni, decideranno di scendere in piazza il prossimo 30 gennaio, lo faranno perché sono seriamente preoccupate da quanto potrà accadere nel nostro Paese approvando questa legge. Se gruppi, associazioni e singole persone in questi mesi hanno organizzato eventi e dibattiti facendo sentire la loro voce, lo hanno fatto perché hanno a cuore la famiglia, cellula primaria della società. Quando i bambini da beneficiari di diritti diventano un diritto per chi non riesce a farne e il matrimonio diventa un’istituzione messa in secondo piano, c’è qualcosa che non va e stiamo smentendo nei fatti la Carta costituzionale”.

Anche Rinnovamento nello Spirito Santo che ha espresso “ferma contrarietà” al testo in discussione al Senato dal 28 gennaio perché “di fatto svilisce l’istituto della famiglia naturale nella sua unicità spirituale e sociale e altera la visione antropologica secondo natura già nella negazione dei diritti del bambino”. Non manca all’appello l’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) che  “ha deciso all’unanimità di aderire” alla manifestazione del 30 invitando “tutti i nostri soci a partecipare unendosi alle altre organizzazioni che sostengono le identiche ragioni per testimoniare la bellezza della famiglia naturale, il diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre, l’indisponibilità della persona e l’intangibilità dell’umanità”.  Sulla stessa linea anche il Faes (Associazione Famiglia e Scuola), che insiste sugli argomenti positivi per andare a Roma in una piazza che vuole dire «sì alla famiglia – spiega il presidente Giovanni De Marchi –, sì al matrimonio tra l’uomo e la donna, sì al diritto di ogni bambino di avere un padre e una madre, sì all’educazione come diritto-dovere naturale dei genitori».

Fonte: “Comitato difendiamo i nostri figli” e www.avvenire.it