Family Day. Salomoni (Ai.Bi.): “Il ddl Cirinnà? Una maschera per nascondere le sue reali finalità: l’adozione gay”

salomoni-bologna“Un conto sono le unioni civili, un altro conto è ciò che ci sta dietro”. Giuseppe Salomoni, vicepresidente di Amici dei Bambini e punto di riferimento per le famiglie adottive e affidatarie dell’Emilia Romagna, sintetizza così la sua preoccupazione in merito al contenuto del disegno di legge Cirinnà. La proposta di regolamentazione delle unioni civili sta destando un allarme diffuso anche tra le diverse organizzazioni che costituiscono il Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia Romagna. Un sodalizio di cui Ai.Bi. Bologna fa parte e nelle cui posizioni, improntate alla difesa della famiglia e dei diritti dei bambini, Ai.Bi. si riconosce pienamente.

“E’ evidente – afferma Salomoni – l’esigenza di andare a normare delle situazioni sociali per le quali manca ancora una regolamentazione. Pertanto non  possiamo dirci contrari alle unioni civili in generale, ma il sospetto è che la regolamentazione di queste unioni non sia altro che una ‘maschera’ per nascondere le reali finalità del ddl Cirinnà: l’equiparazione delle unioni di fatto al matrimonio e la possibilità di adozione per le coppie omosessuali”. Sente quindi “puzza di bruciato”, Salomoni, nella proposta di legge che sarà in discussione al Senato da giovedì 28 gennaio. Sui temi del ddl il vicepresidente di Ai.Bi. smorza i toni più accesi, ma precisa i punti fermi in difesa dei diritti dei bambini. “La nostra regione – spiega – è tradizionalmente una terra di contrasti, in cui non mancano posizioni anche molto radicali. Non è necessario buttare via tutto ciò che riguarda la proposta di normare le unioni civili, ma l’importante è che non si vadano a toccare tematiche come quella dell’adozione. E’ giusto andare a chiudere dei buchi legislativi esistenti, non andare ad aprirne altri dove non ce ne sono.

Concetti che ritornano nelle considerazioni del Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia Romagna, il cui direttivo, sabato 23 gennaio, ha deciso all’unanimità di sostenere la partecipazione al Family Day, la grande manifestazione del 30 gennaio al Circo Massimo di Roma. Per il Forum, il vero scopo del ddl Cirinnà non è quello di riconoscere dei diritti, ma di imporre l’ideologia “gender”, come nuovo modello culturale, senza curarsi delle ricadute sui bambini, “che la natura vuole generati nel grembo di una mamma e custoditi ed educati da una madre e da un padre”.

Ricordando il richiamo di papa Francesco, secondo cui “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”, il Forum denuncia come nella nostra legislazione manchi un riconoscimento effettivo del valore della famiglia. Nonostante questa sia “la vera base della società civile”, si sta sempre più assistendo a una perdita di identità della famiglia stessa. Fenomeno dimostrato, ricorda il Forum, dal calo drammatico dei matrimoni e da una crisi demografica preoccupante per il futuro del nostro Paese.

“La difesa della famiglia – scrivono le associazioni familiari dell’Emilia Romagna – è un’impresa da portare avanti non solo per motivi religiosi ma, molto laicamente, per il ‘benessere’ del mondo che viviamo, a partire dalle più giovani generazioni che ne costituiscono il futuro”.

Da qui la decisione di sostenere il Family Day, in pieno appoggio con il comitato organizzatore “Difendiamo i nostri figli”, affinché le famiglie presenti al Circo Massimo siano “davvero l’immagine della volontà e dei desideri del popolo italiano”.

Un invito a cui Ai.Bi. Bologna ha aderito con una larga mobilitazione delle sue famiglie, pronte a raggiungere Roma in treno.  Per informazioni e adesioni si può scrivere all’indirizzo bologna@aibi.it.