Football. La “squadra della maternità” fa goal e vince la partita! Una storia esemplare

Alice Pignagnoli, portiere del Cesena calcio femminile, scopre di essere incinta: la squadra le rinnova subito il  contratto. 

Mentre l’Italia si interroga su come fare per tentare di far risalire i numeri della maternità, giunti ai minimi storici in concomitanza con la pandemia da coronavirus, nelle scorse settimane ha fatto scalpore, la notizia della pallavolista Lara Lugli, che dopo essere rimasta incinta, è stata sospesa dal proprio club e, per giunta, citata per danni dopo aver richiesto, per mesi, il pagamento dell’ultimo stipendio mai arrivato.

Fortunatamente però, il mondo dello sport, non segue tutto la medesima direzione e per una notizia che non avremmo mai voluto ascoltare, ve ne sono altre che fanno tirare un sospiro di sollievo a tante sportive professioniste ma anche, aspiranti mamme.

Una di queste è riportata dalla Stampa, ed ha come protagonista una giovane calciatrice, portiere del Cesena calcio femminile,  Alice Pignagnoli, di 33 anni.

La ragazza, già moglie, quando ha scoperto di dover diventare anche mamma è stata assalita dalla preoccupazione per la possibilità di poter perdere il suo posto in squadra.

A tranquillizzare la calciatrice ci ha pensato Emanuela Vincenzi, team manager del club, confortando la ragazza e promettendole che sarebbe rimasta nella rosa della squadra.

Sensibilità femminile rispetto ad una questione discriminatoria che troppo spesso coinvolge le donne, costrette, al di là dei tanti proclami a dover scegliere tra lavoro e maternità?

Quel che è certo è che le cose devono cambiare e ciò può avvenire solo attivando una vera e propria rivoluzione culturale e attraverso la modifica delle normative oggi in atto.

 “Ci deve essere una tutela vera per le donne da parte delle federazioni – sottolinea Emanuela Vincenzi alla Stampa. Anche grazie alla vicenda del Cesena Calcio femminile – Ora è previsto che un’atleta sia protetta anche se resta incinta, cosa che prima non accadeva. La Federcalcio è partita proprio dal caso di Alice per modificare le condizioni che regolano i contratti”.

Un primo passo importante, per attuare quella rivoluzione di cui anche il mondo dello sport femminile ha bisogno, affinché comportamenti come quelli messi in campo, nei confronti della pallavolista Lara Lugli, siano finalmente abbandonati da tutte le società.