Milano. A Wish for a Baby va in vetrina l’utero in affitto

Nonostante la legge, le proteste e l’esposto di Ai.Bi. e altre associazioni, si è svolta a Milano la fiera “Wish for a Baby”. E come si temeva, al centro della scena c’è stato l’utero in affitto

A nulla è valso l’esposto di Ai.Bi. e altre Associazioni contro la fiera Wish for a Baby, svoltasi regolarmente nelle giornate del 20 e 21 maggio a Milano. D’altra parte, se a nulla vale una legge che vieta “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità…” non c’è molto altro da aggiungere.
Se non ché quanto si temeva potesse “nascondersi”, nemmeno così velatamente, sotto la presentazione di un evento “per dare alle coppie che vogliono diventare genitori tutte le informazioni necessarie” si è puntualmente verificato, stando alle cronache dei tanti giornalisti che sono andati a visitare personalmente la fiera.

Wish for a Baby: una fiera per promuovere l’utero in affitto

Qualcuno, come Francesco Borgonovo, che ha firmato un articolo per La Verità, si è finto un possibile genitore interessato, altri hanno invece esplicitato di essere dei giornalisti, ma la risposta non è stata poi così diversa, a confermare quanto poco conti, di fatto, quanto dice la legge.
Come scrive Borgonovo, infatti, anche solo captando le conversazioni delle persone nei vari stand, è risultato chiaro come le domande e le informazioni date riguardassero spesso l’utero in affitto. Ma la prova definitiva è arrivata quando lo stesso giornalista si è seduto a uno stand, dove, alla richiesta di “qualche delucidazione” gli viene risposto che “loro si occupano di surrogata ‘altruistica’. Così altruistica che si parte da un minimo di 20.000 euro per il «pagamento» (la parola è proprio questa) della madre gestante, che per un anno non potrà lavorare. Poi ci sono i costi clinici…”
Insomma, se qualche minimo dubbio poteva ancora sussistere, la conversazione con chi siede dall’altra parte degli stand fa cadere qualsiasi velo: a Milano, durante la fiera Wish for a Baby, l’utero in affitto è stato uno dei protagonisti, con agenzie che si occupano di tutto l’iter per avere un bambino attraverso tale pratica nei diversi Paesi che lo consentono; con spedizionieri specializzati nel recapitare ovuli e gameti a livello internazionale; con banche di sperma e ovuli che offrono un vero e proprio catalogo per scegliere “Il donatore o la donatrice di ovuli ideale per il futuro del tuo bambino”. Perché, chiaramente, se un servizio di questo tipo si paga, e non poco, è impensabile che il prodotto consegnato possa essere difettoso. E se proprio dovesse capitare qualcosa di imprevisto, c’è già chi ha pensato a un “rimborso”.
E sì, se qualcuno se lo fosse dimenticato… stiamo sempre parlando di bambini!