Formazione operatori istituti: anche i bambini abbandonati del Kenya possono avere una famiglia

kenya St.Paul 1 400 286Far in modo che i ragazzi senza famiglia escano senza traumi dagli istituti dove si trovano a vivere spesso per tutta l’infanzia e adolescenza. Creare per i neomaggiorenni condizioni di vita adeguate. E soprattutto cercare forme alternative all’istituto per i minori abbandonati. E’ questo in sintesi il progetto “Trasformando la vita dei bambini istituzionalizzati e care leaver nei distretti di Nairobi e Kajiado”.

Co-finanziato dal Ministero per gli Affari Esteri, il progetto prevede una pluralità di azioni, tra cui la formazione teorico-pratica degli operatori degli istituti partner; la sensibilizzazione della società civile; il coinvolgimento degli enti preposti alla tutela dei minori.

Molto apprezzati sono i seminari organizzati per il personale degli istituti presenti nella contea di Kajiado. Dopo l’appuntamento dedicato all’affido, è stata organizzata una giornata intera focalizzata sul tema dell’adozione. L’obiettivo era far comprendere meglio il significato dell’adozione dal punto di vista legislativo e la procedura da seguire per consentire l’adottabilità dei bambini negli istituti.

L’idea del seminario è nata per rispondere a un’esigenza specifica emersa in particolare nella provincia di Kajiado, una città a 80 chilometri a sud di Nairobi. Nella zona infatti i care leavers, i ragazzi che escono dagli istituti ormai maggiorenni, sono la maggioranza, visto che la percentuale di bambini abbandonati dati in adozione è molto bassa. L’auspicio è che grazie alle informazioni diffuse alcuni istituti inizino a considerare l’importanza per i bimbi abbandonati di crescere in famiglie, anche diverse da quelle biologiche, piuttosto che diventare adulti negli istituti.