Forum Famiglie, Belletti: ci vuole un progetto sociale, per la politica c’è tempo

Sabato scorso Francesco Belletti è stato confermato a guida del Forum delle Associazioni Familiari, realtà di prima importanza nel panorama associativo italiano nonché – giova sottolinearlo – l’unico soggetto che si prenda la briga di rappresentare le famiglie nei confronti del mondo politico. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per un’intervista.

Presidente Belletti, il Forum va incontro a un difficilissimo triennio. Quali sono le nuove linee programmatiche?
In assemblea abbiamo sviluppato una riflessione. A tre anni dall’ultimo rinnovo degli organi statutari ci ritroviamo in un Paese estremamente sfilacciato: le famiglie sono in crisi economica, la politica è anch’essa in crisi e, come vediamo, non accenna a districarsene. Il Forum dovrà rappresentare la famiglia in un contesto sempre più complicato e dovremo cominciare anzitutto con il rafforzare il patto associativo, per incidere sempre più nel quadro politico.
Nel senso di assumere nuove responsabilità politiche?
Per ora abbiamo previsto di organizzare una serie di momenti di formazione, per ridiscutere il ruolo del Forum dello scenario politico italiano.
Come porsi allora nei confronti dei nostri politici?
È indiscutibile che il Forum debba arrivare a una maggiore efficacia verso una società politica che difficilmente ascolta la società civile. Ritengo che bisognerà mettere i politici, gli attuali e i futuri, in faccia alle esigenze concrete della famiglia. La domanda quanto costa un litro di latte, per quanto semplice, rimane il punto imprescindibile davanti al quale mettere il politico alla prova. Ma non è tutto qui. Viviamo in un clima mediatico che censura l’immagine della famiglia coesa e unita, e che respinge la visione della famiglia di ispirazione cattolica. C’è da lottare.
Sarà un triennio fitto di appuntamenti elettorali…
Certo: con le politiche del prossimo anno, le europee del 2014 e le amministrative del 2015. Ma non basterà far valere una serie di valori davanti ai politici: abbiamo intenzione di far valere una piattaforma di azioni concrete, concepite per rendere la famiglia protagonista del vivere civile.
Parliamo di politiche per la famiglia e di rappresentanza diretta. Il Forum famiglie maturerà la sua vocazione politica?
Negli ultimi mesi c’è stato in effetti un fermento all’interno delle nostre associazioni, con la richiesta di nuove prese di posizione: rappresentare noi stessi la famiglia e scegliere dal seno del nostro Forum le prossime candidature. La mia personale posizione è però quella di mettersi di fronte ai partiti con un progetto di tipo sociale, e con le prerogative di un organo che fa parte della società civile. Piuttosto che domandare ai futuri partiti con chi si alleeranno, chiederò quali programmi hanno per una porzione di società civile come quella che rappresentiamo.
D’accordo, ma, in questo senso, in che rapporto si metterà il Forum famiglie con il Forum del lavoro? Non è chiaro chi dei due tenga in pugno il volante della rappresentanza politica…
Il Forum che rappresento darà voce alle famiglie e diffonderà presso di esse la consapevolezza di una cittadinanza attiva. Per il resto, come per un’azione più diretta sugli scenari futuri, ci sarà tempo.