Francia. Il Senato approva la legge che cancella il padre e istituisce il “bambino medicinale”

Griffini (Ai.Bi.): “Disumanità manifesta di questi concetti è sconvolgente. Leggi così sono insulto per i bambini abbandonati”

Martedì 4 febbraio il Senato francese ha approvato, con 153 voti a favore, 143 contrari e 45 astenuti, la legge di revisione della bioetica. Un testo che, tra le altre cose: estende la Pma (procreazione medicalmente assistita) anche alle donne single o alle coppie di donne lesbiche; pur conservando la proibizione della trascrizione all’anagrafe dei bambini nati all’estero con utero in affitto, al contempo aggira tale divieto autorizzando la trascrizione delle sentenze d’adozione; prevede il “bambino medicinale”, ovvero, nel caso in cui una coppia abbia già un figlio affetto da grave patologia genetica, potrà ottenerne un clone dell’embrione “in vitro” immunocompatibile, da cui prelevare sangue per guarire il fratello maggiore.

Ora la legge passerà per la seconda volta all’Assemblea Nazionale, che l’aveva già votata in prima battuta nell’ottobre scorso. Qui il partito del presidente Emmanuel Macron, La République En Marche, vanta da solo la maggioranza dei deputati. Dunque l’approvazione sembra un fatto scontato.

Il testo aveva già registrato le proteste dell’associazione Marchons Enfants, che aveva spiegato come la legge “in concreto, secondo la stima del Ministro della Sanità, Agnès Buzyn, creerà 2000 nuovi orfani di padre all’anno. E se si guarda l’esempio di alcuni paesi che hanno esteso la PMA, si vede che nel giro di qualche anno si potrà arrivare fino a 7000 nuovi orfani all’anno, il che significa che, in dieci anni, 70.000 bambini verranno deliberatamente privati del proprio padre”.

“Questa legge – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffiniè piena e totale rappresentazione di quella cultura anti-famiglia e dello scarto che è ormai propria del nostro Occidente, dove non si fanno figli e, se si fanno, diventano un ‘diritto’, per non dire un capriccio. Ma l’unico diritto che bisogna riconoscere è quello dei tanti bambini abbandonati che, nel mondo, hanno bisogno di una famiglia. Bambini per i quali leggi come questa sono un insulto. Gli adulti non possono accampare ‘diritti’ nei confronti dei bambini, le cui necessità devono sempre essere prevalenti. Mostruosamente prometeica è poi l’ipotesi di un embrione in provetta da utilizzare per le cure di bambini affetti da patologie. La disumanità di questi concetti e del disprezzo della vita che sottintendono è manifesta e sconvolgente”.