Francia.In grave crisi l’ente pubblico per le adozioni internazionali: l’AFA si fonde con un altro Ente

franciaIn Francia l’AFA, agenzia francese per l’adozione, non riesce ad andare avanti da sola, è in affanno e per questo decide di fondersi con un’altra entità del settore, il “Groupement d’intérêt public de l’enfance en danger”. Questo però sta causando preoccupazione di rallentamenti e sospensione degli iter adottivi e quindi a un blocco dei dossier nei tempi con le conseguenze per i bambini in attesa di unirsi ai genitori adottivi. A farsi portavoce di questi timori è  Nathalie Parent, presidente dell’Associazione “Infanzia e famiglia adottiva” che ha scritto al presidente della Repubblica francese Francois Hollande per evidenziare le problematicità conseguenti.

Un monito per l’Italia.

Riportiamo la traduzione della news pubblicata sul sito.

Nathalie Parent, presidente dell’Associazione “Infanzia e famiglia adottiva”, ha scritto al presidente François Hollande per farlo partecipe della preoccupazione circa la fusione dell’AFA  (agenzia francese per l’adozione) con “Groupement d’intérêt public de l’enfance en danger”.

Abbiamo paura che gli iter si interrompano bruscamente – ha detto – che le famiglie vengano bloccate, che centinaia di bambini rimangono negli istituti per anni o fino alla maggiore età, prima che riescano a incontrare i loro genitori adottivi“.

Ad esserne coinvolte sono poco più di 5400 famiglie: l’Agenzia francese per l’adozione è accreditata ad operare in diversi Paesi del mondo. “Questa (‘nuova’ entità, risultato della fusione ndr) dovrà farsi ri-accreditare nei Paesi d’origine con i quali lavora, circa una trentina“, ha sottolineato Parent. “Il problema degli accreditamenti non è preso in considerazione dal Ministero o dalla Direzione degli affari sociali“.

Nathalie Parent chiede “continuità” e non vuole un’interruzione dei dossier. “A seconda del Paese di origine – ha aggiunto – , è obbligatorio che ci si confronti prima di avviare le procedure (di adozione) perché le famiglie investono (in termini di aspettative) sul bambino, e i bambini sono preparati, ma tutto può essere interrotto“.

Infine la Parent conclude dicendo che “non ho ancora avuto risposta da Francois Hollande. A lui ho inviato un messaggioFate in modo che le procedure possano continuare fino al loro compimento