Fuga da Idlib: il forno di Binnish distribuisce pane anche agli sfollati, ma c’è bisogno di aiuto

iblid 400 286C’è grossa preoccupazione nella comunità umanitaria in Turchia su quanto sta avvenendo a Idlib, capoluogo dell’omonima provincia nel nord della Siria, dopo che un’alleanza di gruppi ribelli ha conquistato la città, sottraendola al controllo dell’esercito siriano.

In una breve relazione diffusa nei giorni scorsi, OCHA, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, ha denunciato “gli intensi scontri e i bombardamenti che stanno colpendo Idlib e le zone circostanti”, mettendo in serio pericolo la popolazione. È stato riportato “un significativo numero di vittime civili, incluse persone che avevano trovato rifugio nelle scuole”.

Secondo le prime stime, sarebbero 77.000 le persone sfollate nelle ultime due settimane a causa dei combattimenti, 23.500 delle quali hanno trovato riparo in zone governative, 53.500 in aree sotto il controllo dei ribelli.

“Dalla comunità segnalano danni ingenti alle infrastrutture civili, comprese scuole e ospedali, a seguito dei bombardamenti”.

Sono aumentati i rischi anche per gli stessi operatori umanitari impegnati in prima linea nell’affrontare la crisi: lo scorso 2 aprile, due volontari della SARC, la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, sono morti e quattro sono rimasti feriti a seguito di due distinti incidenti.

A risentire di questa drammatica situazione è anche la cittadina di Binnish, che si trova a soli 10 chilometri da Idlib e costituisce la base operativa di Amici dei Bambini per l’organizzazione di diversi interventi di assistenza umanitaria nell’area. La comunità locale, già fortemente provata dagli intensi bombardamenti (che continuano a provocare danni alle strutture e perdite fra la popolazione civile), si trova ora ad affrontare anche l’afflusso di nuovi sfollati che chiedono rifugio e ospitalità; per far fronte all’emergenza, parte del pane prodotto dal forno di Ai.Bi. è stato distribuito in via straordinaria alle famiglie giunte da Idlib. Si tratta, tuttavia, di una misura temporanea, insufficiente a rispondere ai bisogni sempre crescenti della zona.

Ora più che mai si rende dunque necessario supportare le famiglie siriane di Binnish e dei villaggi vicini per garantire loro l’accesso ai quei beni e servizi primari che sono loro preclusi a causa del conflitto. Ai.Bi. si appella ancora una volta alla generosità dei suoi sostenitori, affinché si aprano alla solidarietà in un momento particolarmente difficile per la popolazione della provincia di Idlib e supportino le attività già avviate in loco, allo scopo di proteggere – per quanto possibile – il diritto dei siriani a sentirsi a casa, nel proprio Paese.

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio Paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento della campagna Io non voglio andare via. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.