Fuori di classe “padre” e “madre”, ben arrivati “genitore 1” e “genitore 2”

meluzziQuella che secondo alcuni è una decisione epocale, probabilmente non avrà alcun impatto sui bambini che si dimostreranno più saggi degli adulti. Ne è sicuro il professor Alessandro Meluzzi – psichiatra e psicoterapeuta, criminologo e docente di psichiatria forense – nel commentare una decisione adottata in alcune scuole romane che sta facendo discutere.

Secondo quanto stabilito dall’VIII Municipio di Roma, nelle scuole della Garbatella, gli insegnanti non potranno più utilizzare i termini “padre” e “madre”, considerati “vecchie parole”, ma “genitore 1” e “genitore 2”, adeguandosi all’”aggiornamento della terminologia parentale”. La motivazione di questa scelta starebbe nella necessità di non discriminare quei minori che non hanno un padre o una madre.  A esultare per questa decisione sono soprattutto gli omosessuali che, attraverso i loro portavoce, considerano la scelta dell’VIII Municipio di Roma un passo avanti nella direzione della piena garanzia dei diritti.

Di parere decisamente opposto il professor Meluzzi che commenta: “Mi auguro che l’impatto sui bambini sarà minimo anche perché i bambini, da questo punto di vista, sono più saggi dei loro insegnanti e dei loro presidi della Garbatella”.I minori, suppone Meluzzi, “continueranno a considerare la loro mamma e il loro papà al di là della stupidità di questo linguaggio. Questo non significa – precisa lo psichiatra – che la deriva non sia in atto, è una deriva che muove da un’idea che è la dittatura del politically correct, esiste un legalitarismo del linguaggio che deve annullare le differenze, massacrando una ricchezza fondamentale dell’uomo che è quella dell’identità di genere”. Una questione che, a suo parere, ha radici antropologiche assolute. Spiega infatti Meluzzi: “Se l’evoluzione avesse scelto che la generazione della vita dovesse essere basata sulla scissione come nelle amebe invece che sulla meiosi com’è nei mammiferi e attraverso la ricchezza del maschile e del femminile, la nostra specie non sarebbe neppure nata”. E conclude: “Direi che questa assoluta volontà pervicace e un po’ diabolica di calpestare i diritti della natura, e prima ancora i diritti della realtà e della logica, alla fine produrrà dei mali”.

 

Fonte: Intelligo News