Gandolfini (Cdnf) risponde alle accuse di Faraone (Miur): “La solita strategia tipica della povertà intellettuale: attaccare la persona, tentando di colmare il vuoto culturale”

gandolfiniRibadendo che l’Italia nel suo complesso è il Paese più rispettoso delle diversità e meno ‘omofobo’ anche rispetto a quei Paesi – cosiddetti inclusivi e gay friendly – che verrebbero additati come modelli, siamo assolutamente d’accordo nel promuovere una sana educazione al rispetto di chiunque, ma siamo altrettanto determinati nel contrastare ogni tentativo di introdurre pretestuosi percorsi di indifferentismo sessuale”.

A parlare è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”, che torna sull’introduzione dell’’educazione di genere’ a scuola, rispondendo alle accuse che gli muove Davide Faraone, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).

Faraone, infatti, aveva attribuito al promotore del Family Day progetti politici: “articoli falsi e pretestuosi, comunicati di persone in cerca di visibilità, millantano la difesa dei ‘figli degli italiani’, che certo non li difendono personaggi come Gandolfini – aggiunge Faraone – : di cui sono note le mire politiche, non educative, o testate giornalistiche che fanno dialettica partitica”.

Riportiamo di seguito il comunicato integrale del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”

Gandolfini: “Faraone stia sereno”

“Faraone stia sereno e non si inventi l’inesistente” dichiara Gandolfini rispondendo al

Sottosegretario che gli attribuisce progetti politici. “La solita strategia tipica della povertà

intellettuale: attaccare la persona, tentando di colmare il vuoto culturale, si aggiunge alla

strumentalizzazione di casi tragici – la cui condanna senza sconti è unanime – per veicolare

malsane e pericolose teorie di educazione di genere, che introducono inesistenti e fantasiose

identità di genere in contrasto con la natura sessuata della persona umana”.

“Ribadendo che l’Italia nel suo complesso è il Paese più rispettoso delle diversità e meno

‘omofobo’ anche rispetto a quei Paesi – cosiddetti inclusivi e gay friendly – che verrebbero additati

come modelli (vedi statistiche OSCAD e statistiche provenienti dallo stesso mondo LGBT, come

l’Associazione ILGA Europe)”, precisa Gandolfini, “siamo assolutamente d’accordo nel

promuovere una sana educazione al rispetto di CHIUNQUE, ma siamo altrettanto determinati nel

contrastare ogni tentativo di introdurre pretestuosi percorsi di indifferentismo sessuale. E non

siamo dei visionari. Chissà se il Sottosegretario è a conoscenza che, proprio a Roma, viene

proposto in nidi e scuole dell’infanzia un anno di formazione all’identità di genere, condotto

dall’Associazione ‘Scosse’, in cui si dichiara: ‘Non esiste una naturalità priva di condizionamenti e

precedente alla cultura … Il sesso non è originario e naturale ma, come il genere, dipende da

pratiche culturali, sociali e discorsive’?”

“È vero proprio l’opposto: il sesso è originario e naturale, è legato al patrimonio genetico ed

ormonale del bimbo, va rispettato in quanto tale e va orientato, in senso educativo e culturale,

verso una mentalità di assoluta uguaglianza e parità fra maschio e femmina, come verso ogni altra

persona, indipendentemente dalle sue condizioni personali e sociali (art.3 della Costituzione).

Questo è il compito della scuola, in stretta collaborazione con la famiglia”.

“Femminicidio, razzismo, discriminazione, violenza sono gravi patologie del sistema educativo e

sociale che non si curano confondendo l’identità sessuata dei bimbi”, conclude Gandolfini.

Roma, 11 luglio 2016 Comitato Difendiamo I Nostri Figli