Genitori separati e vacanze con i figli: le regole da ricordare

Per i figli in affidamento condiviso ai genitori separati o divorziati, l’estate diventa un momento fondamentale per passare un maggior periodo di tempo, consecutivo, con il genitore non convivente. Nell’interesse della sua crescita

Le vacanze estive sono un momento molto atteso, specie dai ragazzi, ma, nel loro naturale essere un momento “diverso” dalla routine vissuta durante l’anno, comportano anche una serie di adattamenti non sempre facili da ricomprendere all’interno delle dinamiche familiari.

Fondamentali le vacanze per i figli in affidamento condiviso

La cosa vale specialmente per i figli di genitori separati in affidamento condiviso, ovvero il sistema di gran lunga più utilizzato (in oltre il 90% dei casi) per le migliaia di bambini coinvolti in divorzi e separazioni. Si parla di oltre 100 mila minori all’anno (come riporta il Sole 24 Ore, nel solo 218 sono stati 126.550) che normalmente vivono in prevalenza con il genitore convivente e che proprio durante le vacanze estive possono avere un periodo di convivenza più prolungata con l’altro genitore.

Perché questa occasione possa essere sfruttata al meglio e non diventi occasione di scontro tra i genitori, è importante che i periodi estivi siano programmati al meglio, con il genitore non convivente che dovrebbe comunicare con anticipo il periodo in cui intende esercitare questo diritto del figlio.

Quello alla bigenitorialità, infatti, è un diritto del minore, non degli adulti, pensato come strumento più adatto per garantire al figlio la possibilità di mantenere rapporti significativi con tutti e due i genitori. Come specifica un articolo del Sole 24 Ore, riportando una ordinanza della Cassazione,: “L’affidamento condiviso deve tendenzialmente comportare, in mancanza di gravi ragione ostative, una frequentazione dei genitori paritaria con il figlio: tuttavia, nell’interesse di quest’ultimo, il giudice può individuare un assetto che si discosti da questo principio tendenziale, al fine di assicurare al minore la situazione più confacente al suo benessere”.

Il diritto del minore a crescere con entrambi i geintori

Le vacanze estive, in questo quadro, diventano, come detto, il momento in cui il figlio può passare un tempo prolungato insieme al genitore non convivente e, per questo, se l’altro genitore dovesse sollevare delle difficoltà senza un preciso fondamento, potrebbe scattare il risarcimento del danno, sia per il minore, sia per l’altro genitore, a cui verrebbe impedita la possibilità di trascorrere le vacanze con il figlio.
Questo, è bene ribadirlo, sempre nell’ottica di garantire al minore la migliore possibilità di crescita, con il “tempo di vacanza” con il genitore non convivente che si pone come un momento centrale per la crescita dei figli, specie dopo i primi 5 o 6 anni d’età.