“Gestione illegale della CAI, unioni gay e teoria gender nelle scuole”. I Popolari Liberali della Puglia divorziano dall’NCD

comitangeloUnioni gay, cannabis, gender e la gestione della Commissione per le adozioni Internazionali tra le cause dello scisma. I Popolari Liberali della Puglia aderiscono al “Patto di Orvieto” dando seguito cosi all’esodo degli esponenti politici che, dopo il senatore Carlo Giovanardi e dei Popolari liberali dell’Emilia-Romagna (inclusi alcuni coordinatori provinciali e amministratori locali) lo scorso 26 ottobre. I Popolari della Puglia divorziano dall’NCD non riconoscendosi più nei valori e principi ispiratori del partito.

La decisione dell’addio del componente del direttivo regionale e provinciale Bat, Antonio Comitangelo, dei coordinatori provinciali dei Popolari liberali della Puglia,  dei presidenti di 20 circoli (rappresentanti di tutte le realtà territoriali della Puglia), è stata presa al termine in un’assemblea regionale in cui hanno sottoscritto un documento in cui prendono atto “del fallimento della missione e degli obiettivi che sono stati alla base della nascita del Nuovo Centro Destra, in quanto determinati a contribuire, in periferia come al centro, all’affermazione di un Centro Destra, alternativo alla Sinistra, collegato al Partito Popolare Europeo”.

A distanza di poco più di due anni dal suo ingresso nel partito di Angelino Alfano, il barlettano annuncia l’adesione, così, “al Patto di Orvieto insieme a Idea del senatore Gaetano Quagliarello, Popolari per l’Italia del senatore Mario Mauro e Alef di Ettore Bonalberti”.

Con il 25% dei voti ottenuti alla elezioni politiche, Pd e Governo – dicono gli  ex alfaniani – vogliono imporre, scavalcando l’Ncd e con i voti dei 5 stelle, una vera e propria rivoluzione antropologica come quella del matrimonio gay, con una martellante azione del presidente Renzi, del ministro Boschi e del sottosegretario Scalfarotto che, addirittura, ha fatto lo sciopero della fame contro il Parlamento». Strali anche contro «l’ideologia gender nelle scuole» e dure critiche alla gestione della Commissione per le adozioni Internazionali e al reato di omicidio stradale.

«Non è da meno – concludono – il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova che sta portando avanti un’ insistente campagna per la legalizzazione della cannabis, mentre il prof. Serpelloni non è stato confermato alla guida del Dipartimento delle Politiche Antidroga sostanzialmente svuotato da ogni funzione».

«Su tutte queste questioni le nostre proteste e le nostre interrogazioni non hanno ottenuto nessun cambiamento di rotta». Da qui la decisione di lasciare l’Ncd.

Fonte: http://www.barlettalive.it/