Giappone: il dramma dei bambini orfani

Il Giappone sta vivendo momenti terrificanti a causa dei danni provocati dal terremoto al quale ha fatto seguito un devastante tsunami che ha piegato il popolo nipponico. Il bilancio delle vittime sale di ora in ora, fra di loro anche molti bambini, ben due scuole sono state infatti fagocitate dalle acque e dalla terra.

Mentre nel Nord Est si continua a scavare, affiorano corpi sulle spiagge. Oltre 200 sono stati trovati nella località costiera di Higashimatsushima, nella prefettura di Miyagi, e almeno 600 lungo le coste di Iwate. L´ultimo bilancio dei morti è agghiacciante, ma il timore è che il numero si possa anche decuplicare: 3000 le vittime accertate, trentamila quelle probabili, secondo la polizia. Centinaia i bambini rimasti senza genitori.

Il particolare maggiormente preoccupante è dato dal numero di dispersi che si aggira intorno ai diecimila. Alcuni di loro, inutile diffondere false speranze, sono già corpi privi di vita che, semplicemente, non sono stati ancora ritrovati. Molte di queste vittime, oltre ad aver perso di colpo e senza un perché la vita, erano padri e madri di bambini che gli sono sopravvissuti ai quali, oltre all’infausto trauma che un evento di tale portata provoca, non resta nemmeno l’appiglio e la sicurezza che un nido familiare potrebbe offrire nello scempio che intorno si consuma.

Così, come accadde per il terremoto di  Haiti, i riflettori si accedono sugli orfani, bambini che da un giorno con l’altro hanno perso ogni cosa e affetto nella maniera più violenta e traumatica che si possa immaginare.

Sin da ora si iniziano a raccogliere informazioni in merito agli scenari di solidarietà possibili che le organizzazioni internazionali renderanno accessibili a chiunque fosse interessato ad alleviare il dolore di questi bimbi. Per ora l’Arcivescovo Philip Wilson, Presidente della Conferenza dei Vescovi australiani e dai Vescovi di Inghilterra e Galles ha esortato Caritas Australia ad intervenire prontamente.

(Fonte: Newnotizie.it)