Non solo Giorgia! L’Italia, e il futuro, è in mano alle “nostre” donne

Con ogni probabilità, entro pochi giorni l’Italia avrà per la prima volta un Presidente del Consiglio donna. Una “notizia”, che notizia non è più in gran parte del mondo, dove vedere una donna in determinati ruoli è sempre più la normalità. Per fortuna sta accadendo anche in Italia, con tante donne e mamme eccezionali che portano avanti il futuro del nostro Paese

Indipendentemente da ciò che ciascuno ha votato, e indipendentemente anche da ciò che ciascuno pensa, con ogni probabilità il prossimo Presidente del Consiglio italiano sarà una donna: Giorgia Meloni. Era ora, verrebbe da dire, visto che da tempo tante donne hanno raggiunto questa posizione in altri Paesi: dalle grandi figure del passato più o meno recente come l’inglese Margaret Thatcher o la tedesca Angela Merkel, alle attuali Liz Truss e Nicola Sturgeon, per rimanere nel Regno Unito, o, ancora, Sanna Marin in Finlandia, Mette Frederiksen in Danimarca, Salome Zurabishvili in Georgia, Katrìn Jakobsdòttir in Islanda, Ingrida Imonyt in Lituania, Ana Brnabi in Serbia, Kaja Kallas in Estonia, dove fino a ottobre 2021 era donna anche la Presidente della Repubblica, Kersti Kaljulaid, un fatto che ha reso il Paese baltico il primo al mondo ad avere nello stesso momento due donne come Capo di Stato e Capo di Governo.
Il “giro del mondo” delle donne alla guida del proprio Paese potrebbe continuare ancora a lungo, spingendosi fino alla Nuova Zelanda dell’apprezzata Jacinda Arden, alla Birmania della coraggiosa Aung San Suu Kyi, oggi arrestata dalla giunta militare al potere, fino all’unica donna capo di stato in Africa: l’etiope Sahle-Work Zewde. A loro non si può non aggiungere Ursula Von der Leyen, guida della Commissione UE

Giorgia Meloni e le altre donne eccezionali tra politica e spazio

Ma se Giorgia Meloni è, oggi, la “donna da prima pagina”, in Italia, per fortuna non è l’unica che ricopre ruoli che non sono solo di potere e importanza, ma anche particolarmente significativi per il significato e la storia che si portano dietro.
Fa senza dubbio parte di questa schiera di “grandi donne” Samantha Cristoforetti, da tempo una delle astronaute di punta del programma europeo, da poco diventata la prima comandante donna della Stazione Spaziale Internazionale.
Sempre legato allo spazio è anche il nome di un’altra donna straordinaria: Amalia Ercoli- Finzi, oggi ottantacinquenne, madre di cinque figli e nonna di sei nipoti, Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, prima donna a essersi laureata in Ingegneria Aeronautica in Italia e considerata una delle maggiori esperte di ingegneria aerospaziale al mondo. Tale è il segno lasciato dalla Finzi nel settore aerospaziale che in suo onore è stato dato il nome “Amalia” a uno dei due Rover messi a punto dall’Agenzia Spaziale Europea per la missione ExoMars 2022.
Al campo della ricerca appartiene invece Adriana Albini, responsabile del laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogenesi dell’Irccs Multimedica, nonché direttore scientifico della Fondazione Multimedica Onlus. La scienziata, nata a Venezia nel 1955 e segnalata dalla BBC nel 2020 come una delle 100 donne più influenti del mondo, è un punto di riferimento internazionale per l’oncologia e la prevenzione, titolare di 14 brevetti relativi a nuovi approcci terapeutici.

Arbitri e comandanti di navi: le donne del futuro

Può forse sembrare meno prestigioso, ma probabilmente è a suo modo ancor più rivoluzionario, il traguardo che raggiungerà domenica 2 ottobre Maria Sole Ferrieri, prima donna arbitro chiamata a dirigere una partita di serie A: Sassuolo – Salernitana. L’arrivo di una donna in un ruolo così popolare e, nell’immaginario collettivo, così fortemente legato al genere maschile, è senza dubbio un evento che a suo modo scuote dalle fondamenta un approccio culturale ormai definitivamente da superare. Un “terremoto” a cui ha contribuito, in un altro settore, Serena Melani, prima donna a essere nominata Comandante di una grande nave in Italia.
L’elenco, per fortuna, potrebbe andare avanti ancora, anche se non così a lungo come sarebbe auspicabile. Anzi, a dirla tutta, il vero auspicio è che si arrivi a un momento in cui un elenco del genere non sarà nemmeno necessario, perché vedere una donna ricoprire determinati ruoli sarà del tutto normale. Nella consapevolezza che, in fondo, che siano presidenti del consiglio o “semplici” mamme, sono sempre state le donne a far crescere il futuro dell’Italia e del mondo.