Giornata internazionale del volontariato: l’esperienza dei Pan di Zucchero di Ai.Bi.

I centri per le famiglie “Pan di Zucchero”, aperti da Ai.Bi., non potrebbero essere completi senza il grande lavoro e l’entusiasmo dei volontari, che si mettono a disposizione dei ragazzi e ricevono “anche solo un sorriso… che è come un dono per noi!”

Senza i suoi volontari, non sarebbe un “Pan di zucchero” con i fiocchi, come invece è nella realtà. Sarebbe certamente uno spazio comunale ampio e attrezzato, frequentato da un paio di dozzine di bambini delle scuole primarie e ragazzini delle medie, al quale mancherebbe, però, un calore particolare: quello dei volontari.
Nella giornata internazionale del volontariato, che si celebra oggi, lunedì 5 dicembre, è bello ricordare e dare valore all’impegno dei tanti volontari che donano amicizia, tempo, competenze a favore dei progetti di Ai.Bi. e soprattutto dei bambini fragili, abbandonati, in difficoltà familiare.

La gioia delle volontarie del Pan di Zucchero di Roè Volciano

Oggi vogliamo prendere a esempio due volontarie del “Pan di Zucchero Val Sabbia” a Roè Volciano (BS) che, come altri centri analoghi, sono nati con l’idea di erogare sevizi per le famiglie del territorio, per curare quelle fragilità che metterebbero a rischio una piena accoglienza dei minori.
“Faccio volontariato perché spesso, mentre sono con i ragazzi, accade qualcosa di inaspettato – racconta Elena. Possono essere anche solo una frase, un sorriso… che in realtà sono come un dono per me!”
“È una gioia immensa – aggiunge Gina, una tra le prime volontarie del Pan di Zucchero, quando ancora stava prendendo forma, e oggi dedicata, tra le altre cose, al trasporto dei bambini da casa al centro. Vederli arrivare con il sorriso e con la voglia di raccontare mi rende felice. Inoltre, sono altrettanto contenta perché li vedo crescere, cambiare, migliorare nel tempo: sono tutti ragazzini e ragazzine con famiglie e situazioni complicate alle spalle, è importante dar loro fiducia”.

L’ attenzione rivolta ai ragazzi si riflette in ciò che loro fanno, dallo studio al gioco

“Pan di Zucchero” è un nome che ha sempre evocato il senso di ‘casa’: qui a Roè Volciano il salone è allestito con tavoli per lo studio dopo scuola e le attività, ma non mancano uno spazio gioco e un ufficio per colloqui con le famiglie. Poco lontano, c’è un centro sportivo per le iniziative all’aperto, utilizzato soprattutto nella stagione estiva.
Oggi frequentano il centro, tre volte la settimana, due gruppi di ragazzini, provenienti da tre Comuni limitrofi: “Sono 12 bambini delle scuole elementari e 12 ragazzini delle scuole medie, per metà di origine straniera – racconta Elena. Sono seguiti per i compiti, hanno tempo per la merenda e alcune attività; poi li riportiamo a casa”.
La peculiarità di questo Pan di Zucchero è il fatto che sia sorto da un Gruppo Familiare Locale attivo sul territorio: alcune famiglie adottive, nel tempo, hanno creato una rete di amici e volontari intorno a famiglie in difficoltà. Ancora una volta, tutto è nato da reti di volontari, coordinati da Ai.Bi. e da alcuni operatori.
Intorno al Pan di Zucchero ruotano figure di operatori professionali e varie tipologie di volontari: quelli addetti ai trasporti, i volontari per le pulizie e quelli per l’ aiuto compiti.
“Abbiamo recentemente avuto il supporto di volontari scout, ragazzi che sono stati accolti molto bene dai bambini – dicono Elena e Gina – ma stiamo lavorando anche affinché gli studenti delle scuole superiori della zona possano partecipare per spendere con noi le ore di alternanza scuola-lavoro”.
I volontari della Val Sabbia e di tutti i Pan di Zucchero sono molto attivi: organizzano eventi comunitari, iniziative di raccolta fondi – a Roe Vosciano si è appena svolta la serata dedicata al famoso “spiedo solidale” – e con l’arrivo del Natale si moltiplicano gli eventi sui territori, dalla distribuzione di panettoni ai tornei di burraco e le lotterie.
“È bellissimo arrivare al centro ed essere accolti da un ragazzino che ti corre incontro per dirti che l’interrogazione per cui abbiamo studiato insieme è andata bene – racconta Elena. Il nostro ruolo è fargli capire che ci interessa lui e non il voto. L’ attenzione rivolta ai ragazzi si riflette nello studio, nel rendimento, nell’entusiasmo nell’approcciare qualsiasi cosa, che sia la scuola o il gioco o la relazione con gli amici”.

Per fare del bene non c’è un’età o un momento migliore di un altro: il volontariato aspetta ognuno di noi e ci chiama a contribuire come possiamo e vogliamo: basta solo cominciare!
Per scoprire come dare il proprio contributo, si può scrivere una mail all’indirizzo volontari@aibi.it