Giovanardi (Ncd): “Inaccettabili adozioni e utero in affitto per le coppie gay: la proposta di legge sulle unioni civili è fuori dalla Costituzione”

giovanardi2Si chiameranno anche “unioni civili”, ma si tratta pur sempre di matrimoni gay. Ovvero di qualcosa al di fuori del dettato costituzionale. Per evitare che questi vengano del tutto equiparati alle nozze tra uomo e donna, i senatori del Nuovo Centrodestra hanno presentato quasi 3mila emendamenti al disegno di legge Cirinnà che si propone di introdurre il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.

Particolarmente ferma la posizione del capogruppo Ncd in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, il senatore Carlo Giovanardi, che ha presentato ben 282 emendamenti al ddl in questione. “Il nostro obiettivo – afferma l’ex ministro – è quello di riportare il ddl in sintonia con quanto indicato dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione: inquadrare i diritti dei singoli che convivono nell’ambito dell’articolo 2 della Costituzione che appunto garantisce i diritti dei singoli nelle formazioni sociali in cui si svolge la loro personalità”.

“Il ddl Cirinnà invece – spiega Giovanardi – sovrappone le unioni civili omosessuali all’articolo 29 della Costituzione, che prevede che il matrimonio possa avvenire solamente tra un uomo e una donna. In virtù di questa scelta, per noi inaccettabile, vengono introdotti nel nostro ordinamento la reversibilità, le adozioni e l’utero in affitto per le coppie gay. È evidente – prosegue il senatore Ncd – che il ddl Cirinnà ha parificato di fatto il matrimonio fra uomo e donna al matrimonio gay, anche se definisce quest’ultimo ‘unioni civili’: pertanto è totalmente fuori dalla Costituzione”.

Gli stessi concetti erano stati espressi sempre da Giovanardi in prossimità dell’11 maggio, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al ddl. “Se si vuole agire sul piano dei conviventi – aveva detto in quell’occasione il senatore Ncd – nello spirito di quanto ci chiede la Consulta e la Cassazione, senza aprire ad adozioni, reversibilità e utero in affitto, siamo pronti a votare anche domani. Ma la relatrice Cirinnà ha sposato una tesi per noi inaccettabile equiparando le unioni ai matrimoni uomo-donna”.

Attorno alla questione la maggioranza di governo non appare affatto compatta. Oltre al Nuovo Centrodestra, infatti, anche alcuni esponenti del Partito Democratico hanno presentato proposte per modificare il disegno di legge. Ricordiamo ad esempio l’emendamento della senatrice Fattorini che chiede la creazione di un nuovo istituto giuridico distinto dalla famiglia e basato sul già citato articolo 2 e sull’articolo 3 (principi di uguaglianza) della Costituzione e soprattutto su una netta distinzione, anche in questo caso, dall’articolo 29 sulla famiglia.

Al momento la discussione del ddl in Commissione è ferma e non riprenderà prima della fine dell’estate.