Giudici e minori, più severe le norme per evitare conflitti d’interesse

csmSono poco più di un migliaio e si trovano all’interno dei 29 tribunali minorili di tutta Italia così come nelle Corti d’Appello minorili. Sono i giudici onorari minorili, e di fatto hanno il pallino in mano quando si tratta di affidamenti in casa-famiglia oppure a centri per la protezione dei minori. Tra questi 1.082 (tanti risultano all’ultimo censimento) circa 200 sarebbero, infatti, incompatibili con la carica, dunque il 20% sul totale. I duecento nomi  che ogni giorno decidono su affidamenti a casa famiglia e centri per la protezione dei minori, dipendono dalle strutture stesse. A vario titolo c’è chi ha contribuito a fondarle, chi ne è azionista e chi fa parte dei Consigli di Amministrazione. A giudicare dove debbano andare i minori e soprattutto se debbano raggiungere strutture al di fuori della famiglia sono gli stessi che hanno interessi nelle strutture stesse.

Ora la musica sembra cambiare: è stata emanata la circolare del Consiglio Superiore della Magistratura che regola i nuovi criteri per la selezione dei giudici onorari minorili, che non dovranno avere interessi nelle case-famiglia. Le norme si sono fatte più stringenti.

A luglio scorso l’associazione Finalmente Liberi Onlus con l’avvocato Cristina Franceschini aveva chiuso il dossier che contiene i dati citati che sono poi arrivati sul tavolo del Csm: quella anomalia era da sanare innovando i parametri per il conferimento degli incarichi.

Lo scorso 26 ottobre è arrivata la decisione del Csm che emanando la nuova circolare sull’affidamento degli incarichi dei giudici onorari minorili ha definito i nuovi criteri di scelta. I giudici onorari minorili non potranno avere “cariche rappresentative in strutture comunitarie ove vengono inseriti minori da parte dell’autorità giudiziaria”, si legge nella circolare del Consiglio Superiore della Magistratura.

Allo stesso modo non potranno svolgere la funzione coloro che svolgono “attività di operatore sociosanitario o collaboratore a qualsiasi titolo delle strutture medesime, pubbliche e private”, e obbliga coloro che diventano giudici onorari minorili a “impegnarsi a non assumere ruoli o cariche (nelle case-famiglia)  per tutta la durata dell’incarico”. L’incompatibilità vale anche per chi abbia coniugi o parenti entro il secondo grado con interessi all’interno di strutture di affido, così anche per il convivente.

Per anni i criteri non sono stati chiari in merito alle incompatibilità  alimentando così conflitti d’interesse poca trasparenza. Al parlamento pendevano già l’interrogazione parlamentare dello scorso 17 febbraio del senatore Luigi Manconi al Ministero della giustizia, rimasta senza risposta, mentre ai primi di maggio l’onorevole Francesca Businarolo del Movimeneto 5 Stelle, aveva depositato una proposta di legge per l’istituzione di una apposita commissione d’inchiesta.

I nuovi criteri saranno applicati nel nuovo giro di nomine dei magistrati onorari che copriranno il triennio 2017-2019Il primo ufficio giudiziario a prendere atto dei nuovi criteri fissati dal Csm è il tribunale di Genova, seguito da Brescia, che dal 18 novembre aprirà la selezione per i nuovi giudici onorari minorili. Dunque tutti nuovi candidati alla carica di giudice onorario minorile, o anche chi chiede di essere confermato, dovrà essere in linea con i nuovi criteri adottati dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Fonte: www.noiperibimbi.wordpress.com