Griffini (Ai.Bi.): “Adozione internazionale: occorre un forte segnale di speranza da parte del Governo, a iniziare dalla legge di Stabilità 2016”

griffiniÈ l’ora di una netta inversione di tendenza. I dati negativi sulle adozioni internazionali, che nei primi 9 mesi del 2015 hanno fatto registrare un ulteriore calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2014, rivelano in modo inequivocabile che questa forma di accoglienza sta vivendo la crisi più grave della sua storia. L’ormai ex fiore all’occhiello della società italiana sta rapidamente appassendo. Per farlo rinascere il primo imperativo è quello di dare speranza, sia alle famiglie che ai bambini. Lo afferma con forza Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, che, analizzando i dati forniti dalle proiezioni relative ai primi tre trimestri del 2015, rivolge un accorato appello alle istituzioni.

“Crediamo che ora il governo, superata l’impegnativa fase della riforma del Senato e delle altre riforme ormai messe nel cassetto – dice Griffini -, debba dare un forte segnale di speranza alle migliaia di famiglie italiane che vorrebbero rivolgersi all’adozione internazionale. Mi riferisco sia a quelle che hanno già iniziato il cammino adottivo, sia soprattutto a quelle che vorrebbero farlo, ma finiscono per rinunciare, sempre più scoraggiate dai troppi ostacoli che questo percorso attualmente comporta: costi eccessivi, tempi lunghi, iter burocratico farraginoso, scarso accompagnamento, procedure troppo selettive, poco sostegno, anche economico, da parte delle istituzioni”.

Coppie che, se messe in condizioni di affrontare serenamente il cammino dell’adozione, di certo non mancherebbero. Griffini ricorda infatti come in Italia ci siano, attualmente, non meno di 5 milioni e 200mila coppie sposate senza figli. “Molte di loro – sostiene il presidente di Ai.Bi. – potrebbero essere una grande risorsa per restituire finalmente il diritto di tanti bambini abbandonati ad avere una famiglia”.

Il primo intervento che le istituzioni dovrebbero mettere in atto, secondo Griffini, per incoraggiare gli aspiranti genitori a tornare a credere nell’adozione internazionale sarebbe quello di garantire un maggiore sostegno economico alle coppie. “A cominciare dalla legge di Stabilità 2016 – spiega il numero 1 di Ai.Bi. – su cui giovedì 15 ottobre inizia la discussione parlamentare”. L’auspicio è che si torni almeno a finanziare quel Fondo Adozioni che attualmente è bloccato dal 2011.

“E’ assolutamente necessario, inoltre – continua Griffini – che la Commissione Adozioni Internazionali riprenda finalmente a funzionare dopo 2 anni di paralisi, in cui si è riunita solo una volta e le decisioni, che avrebbero dovuto essere prese collegialmente, sono state invece concentrate nelle mani di una sola persona. Va insomma ricostruita la fiducia con le famiglie e con gli enti e ricostruito il rapporto con i Paesi di origine dei minori adottati. Basti pensare che è da 4 anni che non viene aperto un nuovo Paese”.

Griffini, insomma, confida in una netta inversione di tendenza: solo così si potrà arginare l’emorragia di domande di adozione internazionale da parte delle famiglie e ridare vita a speranza a tanti bambini abbandonati.