Guerra in Ucraina: “la gente fugge nei villaggi”

Kiev si è svegliata sotto le bombe che, per ora, hanno colpito solo obiettivi militari. Masha, cooperante di Ai.Bi. in Ucraina conferma: “C’è panico e traffico in uscita dalle città. Ma all’orfanotrofio Volodarka, dove ci sono i “nostri” ragazzi sostenuti dall’Adozione a Distanza, la situazione è tranquilla”

Accompagnando mia figlia a scuola, oggi, ho incontrato un’amica. Siamo andati a prendere un caffè e lei, sorridendo, mi ha detto: “Oggi Google mi ha svegliato con le foto di un anno fa (avete presente quelle notifiche di Google foto o dei social che ti dicono: “guarda dov’eri l’anno scorso…?” n.d.r.): il supermercato deserto con tutte le corsie vuote!”.
Per un attimo ho pensato che quelle foto di un anno fa sono meglio di quelle con le quali mi sono svegliato io e tanti come me: il fuoco delle bombe sganciate su Kiev e le città dell’Ucraina. EMERGENZA UCRAINA

La guerra in Ucraina

Il fatto che dopo due anni tremendi di pandemia e di restrizioni, dove la domanda dominante è stata: “Quando finirà?”, ci si ritrovi a rimpiangere le corsie vuote dei supermercati, la dice lunga sull’angoscia, lo sconforto e anche la rabbia che si prova oggi, davanti a quello che succede in Ucraina. E davanti, soprattutto, alle parole di Putin, non tanto per le “giustificazioni” sul perché dell’attacco, sulla “denazificazione” dell’Ucraina… che si commentano da sole, quanto per un’altra frase detta dal Presidente russo e che risuona di una minaccia terribile: per chi prova a interferire con le mosse di Mosca, ci saranno conseguenze “mai viste prima nella storia”.
E allora eccoci qui, a vivere davvero qualcosa che non si vedeva dalla fine della seconda guerra mondiale, a fare i conti con le foto che già circolano dei volti dei bambini che fuggono dalla guerra nel cuore dell’Europa. Eccoci a cercare come prima cosa di parlare con la cooperante di Ai.Bi. che si trova a Kiev, preoccupati per lei, per i bambini del “nostro” Istituto e per tutte le famiglie che abbiamo imparato a conoscere, ad aiutare e di cui per tanti anni abbiamo raccontato le storie.

All’Istituto Volodarka la situazione al momento è tranquilla

Per fortuna, da Kiev, al momento arrivano parole che, nella paura, aprono uno spiraglio più rassicurante: “Stamattina ci sono stati alcuni bombardamenti delle strutture militari in tutto il Paese – ha confermato la cooperante di Ai.Bi. Masha. Nelle zone civili al momento è tutto salvo. Ovviamente c’è molto panico e la gente fugge nei villaggi. Infatti c’è molto traffico in uscita dalle città più grandi”.
Per quanto ci riguarda più da vicino, invece, l’orfanotrofio Volodarka, dove Ai.Bi. opera, è “tutto tranquillo”. Ma la paura che le cose possano cambiare da un momento all’altro c’è.
Quello che non cambierà sarà il sostegno di Ai.Bi. e l’aiuto che attraverso l’Adozione a Distanza tanti nostri sostenitori hanno dato in questi anni e continuano a dare. [btnsx_dual id=”162084″]

Francesco Elli – Ufficio stampa Ai.Bi.