Il bonus scomparso. De Palo (Forum Associazioni Famigliari): “Le neomamme avranno gli 800 euro previsti”. Ma è polemica tra Inps e governo

enrico costaMamma domani? No, ad andare bene forse dopodomani. Il bonus di 800 euro che la legge di Bilancio per il 2017 ha destinato a tutte le neomamme, a quasi 3 mesi dalla sua entrata in vigore, avvenuta il 1° gennaio, non si è ancora visto. Un ritardo al centro di una polemica tra Inps e dipartimento della Famiglia, che ora si rimpallano le responsabilità. Ma che danno entrambe una certezza alle mamme che fino a oggi non hanno ancora potuto fare domanda per ottenere il contributo: il diritto al bonus non verrà perso e la sua concessione sarà retroattiva.

La mancata erogazione del contributo è dovuta al fatto che l’Inps non ha ancora predisposto la piattaforma telematica  per presentare la richiesta. Per realizzarla ci vogliono dai 2 ai 3 mesi. Tempi tecnici che si sono dilatati a causa di lungaggini burocratiche, aggravate, dicono dall’istituto di previdenza, da continue indecisioni da parte del ministero. Dal governo rispondono, però, che già a fine gennaio ci sarebbero state tutte le condizioni per costruire il percorso di attuazione del bonus.

A dicembre il parlamento approva, nel quadro della legge di Bilancio, anche la concessione una tantum di 800 euro  a tutte le mamme che, dal 1° gennaio, avrebbero messo al mondo, adottato o accolto in affido preadottivo un bambino, oltre a quelle che avrebbero compiuto il settimo mese di gravidanza. Il 5 gennaio, però, il presidente dell’Inps Tito Boeri chiede al ministro Enrico Costa di precisare meglio i criteri di accesso alla misura. La prima risposta del dipartimento delle Politiche per la Famiglia arriva il 25 gennaio. E secondo l’Istituto di previdenza non chiarisce tutti i dubbi. I tecnici fanno riferimento ai criteri per la concessione del bonus bebè, tra i quali, però, c’è anche quello reddituale. Che per il “Mamma domani” non è previsto. Secondo il ministero è chiaro che quel parametro non vada considerato, ma l’Inps chiede ulteriori delucidazioni. Che arrivano solo a inizio marzo, insieme a ulteriori dettagli. Così l’Inps è costretto a rivedere nuovamente in corsa la piattaforma telematica, accumulando ancora ritardi.

“L’Inps è l’ultimo anello della catena – afferma la sua direttrice generale, Gabriella Di Michele -, su di noi scaricano tutti i problemi creati a monte. Il ministero ha cambiato continuamente le specifiche, l’ultima comunicazione ufficiale ci è arrivata il 16 marzo. Non abbiamo la bacchetta magica – lamenta -. Per costruire una procedura di richiesta informativa bisogna prima fare un’analisi amministrativa. Abbiamo iniziato a lavorare a fine gennaio, ma non è marginale sapere se il bonus tocca o no a una cittadina extracomunitaria con permesso di soggiorno di breve durata o se la mamma di due gemelli ha diritto a un contributo doppio”.

“Non si faccia lo scaricabarile sulla pelle dei cittadini – risponde il ministro Costa -. Ho scritto all’Inps a dicembre per chiedere di fare in fretta. Poi il dipartimento della Famiglia e il ministero del Lavoro hanno fornito tutto il supporto necessario per emanare la circolare operativa. Nel frattempo dall’Inps abbiamo ricevuto rassicurazioni  sul fatto che stavano preparando la piattaforma telematica per presentare le domande”.

Tante le telefonate allarmate da parte delle neomamme arrivate al presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Famigliari Gianluigi De Palo. Il quale assicura che le risposte ricevute dal ministero, a seguito delle verifiche effettuate dallo stesso Forum, sono “tranquillizzanti”. “La situazione attuale dovrebbe risolversi rapidamente consentendo di erogare i primi bonus”, dice De Palo. La presentazione delle domande dovrebbe essere possibile dai primi giorni di maggio, secondo l’Inps, e il sistema per rilasciare i contributi dovrebbe attivarsi entro il 15. “Ma la cosa più importante – commenta ancora il presidente del Forum – è la rassicurazione che tutte le mamme che ne hanno i titoli e ne hanno fatto richiesta riceveranno gli 800 euro previsti. I ritardi non faranno perdere niente a nessuno. Un impegno che il ministro Costa ha ribadito. Comunque vigileremo – conclude De Palo -, nei prossimi mesi, sull’andamento e sui tempi di erogazione”.

 

Fonte: la Repubblica