Il coro di orfani che emoziona gli Stati Uniti

news 2Si chiama «The Matsiko world orphan choir» e ha strabiliato gli abitanti della cittadina texana di Hemphill. E’ un coro composto dagli orfani di istituti del Perù e della Liberia, che quest’ estate- come negli scorsi anni -sono stati invitati a cantare nelle chiese americane.

«Questo coro è eccezionale e siamo felici che venga a cantare negli States» ha detto Don Windham, presidente dell’ organizzazione chiamata «The International Children’s Network» che ha invitato il coro in America.

Ma se pensiamo che nel mondo ci sono 168 milioni di bambini abbandonati e che, se si tenessero per mano, farebbero il giro del mondo, ci rendiamo conto che questi 17 ragazzi venuti in Texas a cantare la loro gioia di vivere, sono solo un granello di una lunghissima catena di solitudine e tristezze.

Alcuni orfani di questo coro vengono da un istituto della Liberia, mentre altri sono arrivati da un istituto di Chivay, in Perù.

Tra loro ci sono Sunnie, 12 anni, e Leydi, di 11: entrambi non hanno smesso di sorridere da quando sono arrivati in Texas. La famiglia ospite ha organizzato per loro una gita ai laghi. Si sono divertiti un mondo a pescare e a nuotare nell’acqua dolce. Poi la sera, occhi puntati al cielo, entrambi hanno ammirato i fuochi d’artificio. Era la prima volta che assistevano a uno spettacolo pirotecnico.

Ad ogni nuova esplosione di colori, esclamavano «I love it!».

Wilma Walton, responsabile dell’ oratorio della chiesa Mile Baptist, si emoziona quando cerca di descrivere la gioia dei due ragazzi. «Sono bambini che non hanno mai avuto nulla. Anche le cose più piccole, per loro sono enormi e preziose e noi americani non ci rendiamo conto di tutto quello che Dio ci ha regalato».

Per i piccoli coristi il viaggio negli Usa non è solo svago. Ogni giorno qualche volontario tiene loro lezioni di inglese, matematica e grammatica. I progressi si vedono. Negli anni scorsi un gruppo analogo era stato accolto in America. A distanza di qualche mese dal rientro in Perù, l’ organizzazione americana ricevette una lettera nella quale gli educatori elencavano gli incredibili progressi che le poche settimane negli USA avevano permesso agli orfani di fare.

Come ha sottolineato Windham:« Dopo ogni tournee, i piccoli cantanti tornano nei loro paesi e diventano dei leader, insegnano agli altri, si responsabilizzano e hanno negli occhi la speranza di un mondo migliore».

 

Dalla nostra corrispondente USA, Silvia Kramar.